1. Perdiamoci di vista


    Data: 05/12/2022, Categorie: Etero Autore: fabioGT, Fonte: EroticiRacconti

    ... che prenotò il penultimo piano. Loro avrebbero proseguito sino all'ultimo. Mi posizionai di fianco a lei, quasi a contatto. Del resto lo spazio a disposizione era esiguo per tutti. Le porte si chiusero e l'ascensore prese a salire con una lentezza di cui non mi dispiacei affatto. Nell'aria aleggiava l'aroma dello Chanel n.5, che per Sofia era imprescindibie ogni qualvola usciva di casa. E faceva benissimo. Una scelta di gusto raffinato.
    
    Si era accorta che ero io ma non diede segno di avermi identificato. Meglio così. Solo uno strabuzzare fulmineo degli occhi, che colsi giusto un istante prima di far partire il video. Non degnai di uno sguardo il cicisbeo, anch'egli a sua volta chino sul telefonino; tuttavia, conoscendolo, non dubitavo che di tanto in tanto buttasse l'occhio su di me, per sincerarsi che sbavassi di fronte a quel capolavoro di donna che aveva sposato. Giammai. Certo, senza farmi scorgere cercavo di leggerle il viso, ma ero poco decifrabile grazie alla visiera del cappellino, calata più che mai.
    
    L'archetto di violino diede il La all'esecuzione del brano che volevo ascoltare con Sofia per una l'ultima volta. Dopo l'introduzione sonora, l'ascensore fu intriso della parte cantata.
    
    "E fai il cameriere, l’assicuratore
    
    "Il campione del mondo, la baby pensione
    
    "Fai il ricco di famiglia, l’eroe nazionale
    
    "Il poliziotto di quartiere, il rottamatore
    
    "Perché lo fai?"
    
    Il volume era elevato, ma non esagerato. E per un minuto poteva essere ...
    ... tollerato, persino dal bellimbusto impomatato. Mi accorsi che Sofia reagì in qualche modo, ma senza darlo a vedere. Parlavano i suoi occhi, che iniziavano a lustrarsi. Un po' come i miei.
    
    "E fai il candidato poi fai l’esodato
    
    "Qualche volta fai il ladro o fai il derubato
    
    "E fai opposizione e fai il duro e puro
    
    "E fai il figlio d’arte, la blogger di moda
    
    "Perché lo fai? Perché non te ne vai?"
    
    Può una canzone tanto scanzonata procurare mestizia e un nodo allo stomaco vasto come un burrone? In questo caso sì. Fu un colpo basso, lo ammetto, ma volevo che il mio congedo fosse struggente, tenero e malinconico.
    
    Ma non ero lì solo per ricordare a Sofia che Lo Stato Sociale aveva confezionato una delle due canzoni che ci avevano fatto sognare di scappare presso isole remote, tropicali, a fare l'amore, ballare, nuotare e fregarcene del resto del mondo. No, dovevo anche recapitarle un messaggio. E così feci. Con la destrezza di uno scippatore consumato, le consigliai un bigliettino ripiegato, la mia mano sinistra sulla sua mano destra, senza farmi scorgere dall'uomo che più invidiavo in assoluto. Sofia lo accettò e ne approfittai per stringerle il polso con affetto rassicurante; purtroppo durò troppo poco, ma andava bene così. Mollare la presa fu una delle cose più difficili che ho mai fatto in vita mia.
    
    Poi il colpo di grazia, da parte dello Stato Sociale, che infierì con quel ritornello che sa di utopia e di voglia di Libertà Assoluta.
    
    "Una vita in vacanza
    
    "Una ...