1. Perdiamoci di vista


    Data: 05/12/2022, Categorie: Etero Autore: fabioGT, Fonte: EroticiRacconti

    DOVEROSA PREFAZIONE
    
    Con questa storia si completa la "Trilogia del Lungo Addio", iniziata con "Il contentino" e poi proseguita con "Karen non esiste". Anche in questo caso la prima parte è identica per tutti e tre i racconti, nome della protagonista a parte, e anche stavolta si differenzia parecchio nel finale. Consiglierei comunque di leggerla integralmente, essendo stata arricchita di una scena extra, della quale non anticipo nulla, ma che vale la pena gustare come un dolce prelibato al termine di un pranzo luculliano.
    
    Il titolo è eloquente, e non necessita di commenti e riflessioni... o no?
    
    Poi dipende da te, bimba. Come sempre.
    
    La conobbi presso una chat squallida e zeppa di pervertiti, aspiranti sadomaso, feticisti, segaioli, incestuosi e chi più ne ha, più ne metta. I primi tempi non credetti a una sola sillaba. Troppo avvenente, troppo prosperosa, troppo sensuale, troppo "caliente" per essere vera. Diceva di avere origini sudamericane, ma vallo a sapere con certezza. Ricordo ancora il suo nick: Angela38. Il mio era Fantasie Su Tettone, che rispecchiava pienamente una condizione di eterno appassionato di donne dal seno abbondante. Fantasie patetiche, intendiamoci, dato che alle soglie del mezzo secolo, le poche donne che avevo avuto tra le mani vantavano al massimo una terza, figuriamoci le altre. Lei sosteneva (in tutti i sensi) una quinta abbondante, prossima alla sesta. Affermava infatti che nei momenti di particolare pathos le sue splendide mammellone ...
    ... si dilatavano, guadagnando una taglia, a volte persino di più. Musica per le mie orecchie!
    
    Come dicevo, impiegai diverso tempo a crederle. Anche perché non presentò mai alcuna documentazione in merito. Ho conosciuto in chat decine di donne, molte delle quali tettone dichiarate, e quasi tutte prima o poi me lo avevano dimostrato con prove inconfutabili.
    
    Lei mai. Fu implacabile, irremovibile, ostinatamente granitica. Non mi concesse una briciola. Non una foto anche presa in lontananza, o una telefonatina, o un contatto skype, figurarsi scambio whatsapp o altre follie simili. Scherziamo? Il mio maggior timore era che più passava il tempo, e più rischiavo di farmi un'idea sballata, errata, favolistica e mitizzata, su come Angela fosse in realtà. E se nel conoscerne finalmente le fattezze fossi rimasto deluso? Per non parlare di lei, che aveva pieno diritto di conservare le stesse riserve. Perciò, non era meglio levarsi il dente e palesarci a vicenda? Come no., aspetta e spera, babbeo...
    
    Era sposata, non voleva tradire la fiducia del maritino, al quale confidava tutto, persino di me. Maritino che per qualche misteriosa ragione aveva paura che gliela soffiassi in qualche modo. Dio, che assurdità. Ah, se avesse saputo... Maritino che, a suo dire, tollerava che continuassimo a chattare, okay, ma solo in quella fottuta chat di merda e nient'altro. Chat dove, per intenderci, spesso ti ritrovavi ad assistere in pubblico all'amplesso tra due gay particolarmente ispirati, oppure ...
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