1. Perdiamoci di vista


    Data: 05/12/2022, Categorie: Etero Autore: fabioGT, Fonte: EroticiRacconti

    ... ancora dove venivi contattato da guardoni, cuckold, sadici, pazzoidi o tutto questo letame messo insieme. Ma così passava il convento, prendere o lasciare.
    
    Mesi dopo mi confidò che in realtà si chiamava Sofia, e confermò di essere sulla quarantina, come aveva da sempre sostenuto. Nacque subito gran feeling tra di noi. Io ero appassionato di tette grosse e lei aveva due bocce sensibilissime, persino a semplici commenti espressi tramite una fredda chat da quattro soldi, quindi figuratevi. Col tempo le credetti. Sì, era proprio chi diceva di essere. Sentivo che era così. Non avevo uno straccio di prova, naturalmente, ma a volte si vive sostenuti da una Fede inspiegabile, cieca, che va oltre ogni logica. E ormai il mio sesto senso diceva che era tutto vero.
    
    Ma niente da fare. Non cedeva. Mille e mille cortesi richieste di un incontro, una chiacchierata in videochiamata, oppure la classica telefonata a senso unico ("chiamami con numero anonimo, se non ti fidi", è un classico di queste cazzo di chat).
    
    E intanto gli anni passavano. Si, avete letto bene, parlo di anni. Uno, due, tre, poi il quarto... che coglione eh? Ma dove lo trovate un fesso che si abbarbica a illusioni fatte di cartapesta, peraltro a senso unico, visto che Sofia non mi aveva mai promesso niente? Che vi devo dire, non lo so. Lei si accontentava dei miei neuroni, mentre io sognavo molto di più. Giuravo e spergiuravo di darci un taglio, di non farmi più vivo in quella chat per sfigati, ma poi eccomi a ...
    ... scodinzolare non appena adocchiavo quel nick tanto agognato e tanto irragiungibile. A sognare storie di sesso intenso, passionale ma anche dolce, a volte spiritoso, romantico, o dall'esito inaspettatamente acuto. Quasi sempre solo per lei. Io ormai non godevo più. Non mi masturbavo nemmeno. Preferivo restare lucido finché Sofia non approdava al Piacere Sublime. Per una volta era l'uomo a essere oggetto, e la donna a usufruirne. Ma non mi dispiaceva, anzi. Speravo piuttosto che tutto ciò la convincesse a varcare le soglie di quella dannatissima chat, presto o tardi. Ma per carità, manco a parlarne.
    
    Finchè...
    
    Un giorno, come un fulmine a ciel sereno, ecco che mi scrisse perentoria: "Vediamoci".
    
    "In che senso?", replicai disorientato. Non ci credevo più, da tempo immemore, quindi non avevo afferrato quel semplice concetto. Che mi spiegò con insolita determinazione. Di persona, intendeva. E il più presto possibile, prima che ci ripensasse.
    
    Dove? Presso un Due Stelle di sua conoscenza, periferia nord della sua città. Non vivevamo molto distanti, e non esitai oltre. Mandai al diavolo precedenti impegni e mi presentai puntuale, all'ombra dell'atrio dell'albergo, augurandomi con tutto il cuore di non essere vittima di uno scherzo crudele. L'ultimo. Il più atroce e rovinoso. Ma non fu così.
    
    Spaccò il minuto e la riconobbi immediatamente. In gran parte era come l'avevo sempre immaginata, o per meglio dire "idealizzata". Avevo remore ad avvicinarmi a lei, tanto mi pareva "hors ...
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