1. Perdiamoci di vista


    Data: 05/12/2022, Categorie: Etero Autore: fabioGT, Fonte: EroticiRacconti

    ... vecchia che balla
    
    "Niente nuovo che avanza
    
    "Ma tutta la banda che suona e che canta
    
    "Per un mondo diverso
    
    "Libertà e tempo perso
    
    "E NESSUNO CHE ROMPE I COGLIONI!!!
    
    "NESSUNO CHE DICE SE SBAGLI SEI FUORI!!!
    
    "SEI FUORI, SEI FUORI, SEI FUORI...!!!"
    
    Ammetto che all'ultima strofa alzai il volume al massimo, anche perché era evidente chi fosse colui che rompeva i coglioni. E infatti il diretto interessato mi puntò gli occhi con uno sguardo di fuoco, come a dire "Ma che maniere!!!"
    
    E se lo avesse fatto non avrei potuto replicare. Avevo un groppo in gola che mi avrebbe fatto uggiolare, non certo ribattere o rimbeccare come avrei voluto.
    
    In ogni caso fu il mio turno di uscire. E non solo dall'ascensore. Mi congedai dopo aver sostenuto per un momento lo sguardo dell'elegantone, e quando le porte si richiusero feci in tempo per ammirare il viso di Sofia per l'ultima volta. Il magone la rendeva addirittura più bella del solito, e se non fosse che ormai non facevo in tempo, penso che avrei ceduto alla tentazione e sarei tornato indietro ad abbracciarla. Non fu così. L'ultima immagine che ho di lei sono quegli occhi scuri, mediterranei, che trattengono a stento le lacrime. In verità una riuscì a evadere, ma con un gesto pronto della mano fu subito intercettata. Poi null'altro. Era finita. E stavolta in modo definitivo, senza appello o ripensamenti.
    
    "Una ...
    ... vita in vacanza" mi tenne compagnia fino all'uscita, che guadagnai a piedi dopo essere tornato dabbasso senza precisi pensieri in testa, come un automa, il respiro mozzo, il groppo che sgravava, la cadenza dei passi fiacca e macchinosa.
    
    Era tempo di fare ritorno alla mia terra di origine. Alla quale una bravissima cantante siciliana dedicò una spensierata e ritmata canzonetta che io e Sofia avevamo battezzato come nostra, oltre quella che le avevo imposto in ascensore. Si parla di estate, di spiagge assolate, di moto cromate e di un amore estivo tra due persone distanti, certo, ma nemmeno così tanto. Pensa a me quando la ascolterai, bimba.
    
    Come avrebbe reagito leggendo il "pizzino"? Non lo so. Benissimo forse no, e anzi l'avrebbe spinta a non trattenere più il pianto. Ma in un secondo momento avrebbe sorriso come solo lei sa fare. E magari mi avrebbe spedito un gran bacione col pensiero. Lo avrebbe conservato a vita, su questo posso scommetterci.
    
    Cosa vi era scritto? Nulla di che. Volevo rimembrare una sorta di assioma che le avevo ripetuto spesso, mentre le nostre fantasie galoppavano all'unisono in chat. Un dato di fatto che aveva condiviso pienamente, sempre e comunque. Del resto avevo imparato a conoscerla meglio di chiunque altro.
    
    Il testo? Presto detto.
    
    "Sofia, dovunque andrai e qualunque cosa farai, ricorda che sei nata per sorridere. Non dimenticarlo mai." 
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