1. La Caduta. Atto tredicesimo. Della Battaglia di Agripatus.


    Data: 21/06/2022, Categorie: Racconti Erotici, Etero Lesbo Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... lei alzandosi. Si liberò della veste in un gesto. Sotto non c’era nulla. Si stese sul letto. Amsio Calus non riusciva a pensare, non riusciva neanche a considerare altro che non fosse quella donna, e il suo sesso bramoso di possederla. Affondò in lei trovandola rovente e umida. Efia intrecciò le gambe, avvinghiandolo, intrappolandolo. Spinse il bacino contro il suo. Amsio prese a pompare. Il suo membro gli pareva aumentato di dimensioni. La vulva della nera pareva insaziabile, stretta più del solito. Sentiva il cuore come una belva autonoma in petto. I gemiti di entrambi divennero una cacofonia discordante e inumana, finché con un grugnito prepotente e un ultimo colpo di reni, l’Imperator non si versò interamente nella vagina di Efia mentre lei godeva di un altro travolgente orgasmo, crollando come abbattuto. La giovane lasciò che si togliesse e si assopisse accanto a lei, finalmente soddisfatta.
    
    Il giorno successivo, Amsio Calus appuntò l’ammiraglio Ostracio Nivreo come capo della flotta combinata. Le spie supponevano che Aristarda avrebbe tentato uno sbarco in Italica e che le forze traditrici fossero pronte a giocarsi il tutto per tutto visto il pantano che era divenuto il fronte terrestre in Ferencia. Ostracio Nivreo accolse la nomina con stupore ma anche con lieta felicità. Chiamò a sé i suoi ufficiali e preparò il piano. Aristarda aveva meno navi e doveva attaccare. Praticamente la battaglia era già decisa in partenza, ma Ostracio non era un ufficiale come troppi ...
    ... altri, baldanzosi e sicuri. In più, era un membro della Stirpe. Un discendente diretto dei Fondatori. Intendeva usare quella vittoria se vittoria fosse stata, per strappare Calus dal Trono e insidiarvisi. Così facendo era certo che Serena Prima sarebbe tornata nei ranghi. Poi, Eria avrebbe recuperato la Lama e tutto sarebbe stato sistemato. Un piano antico di secoli stava finalmente compiendosi. Dubitava che Aristarda avrebbe vinto, ne dubitava fortemente e intendeva sincerarsi del suo annientamento.
    
    Aristarda osservava il varo, pensosa. Le navi erano costruite in fretta, rapide ma prive di armi se non le più elementari. E il braccio di mare in cui la flotta nemica stava presentava poche possibilità. Anche se forse… Fu distratta dall’arrivo di Ilthea. La bella giovane dalla carnagione ambrata tipica delle discendenti del Kelreas si avvicinò con piglio serio. -Mia signora! È giunto un messaggero.-, disse la giovane. Aristarda annuì. -Di chi?-, chiese mentre voltava le spalle alle operazioni di varo della nave. -Non l’ha detto. Non ha neppure detto come si chiama.-, Ilthea porse qualcosa. -Ha detto di mostrarti questo. Che avresti compreso.-, disse. Aristarda osservò l’oggetto. Un coltello lungo, la lama leggermente curva, un’arma che pareva sfuggita ai miti per tornare nel presente, la stessa ritrovata sulla scena della morte di Socrax. Un arma con un nome breve e lunghissime leggende al seguito. Un Tantō -Dov’è?-, chiese. Ilthea fece strada.
    
    Il messaggero sedeva nella ...
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