1. La Caduta. Atto tredicesimo. Della Battaglia di Agripatus.


    Data: 21/06/2022, Categorie: Racconti Erotici, Etero Lesbo Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    Cielo terso, senza neppure una nuvola. Si specchiava nel mare azzurro come forse non era mai stato. Il vento soffiava piano, verso sud-sud-est. Aristarda Nera, in alta uniforme e corazza, ispirò l’aria pregna di salsedine che pareva giungerle dai confini del passato, da tempi di leggenda. D’altronde, in un modo o nell’altro, quel giorno si sarebbe scritta un’altra pagina di storia. “Perché non quella della vittoria?”, si chiese. Aveva consultato gli auspici, che erano risultati alquanto bizzarri. Eppure… Forse proprio grazie a quell’ambiguità provava quella sicurezza che l’aveva vista decidere di prendere parte alla battaglia invece che assistervi da lontano, in sicurezza. Il fato talvolta andava scritto, non seguito. E non intendeva lasciare quella battaglia a nessun’altro anche se Nearco, suo fedele ammiraglio comandava ufficialmente la flotta in sua vece. Meglio così. Ma a dispetto di ciò, Aristarda sentiva di dover essere lì. Aveva avuto troppi segnali per non credere che fosse scritto.
    
    Amsio Calus si sedette sul trono. Era massiccio e ben distante dalla battaglia, circondato dalla sua guardia d’onore. I suoi ufficiali l’avevano assicurato che le forze navali di Aristarda Nera erano ben inferiori alle loro e che l’arrivo della Terza Flotta al completo dal Canale di Seus verso quel braccio di mare avrebbe definitivamente assicurato la sconfitta della sorella di Septimo Nero. Restava solo da chiedersi… viva o morta? Prendere Aristarda viva avrebbe permesso a Calus di ...
    ... umiliarla, di suggellare il suo trionfo. Soprattutto, forse avrebbe spronato le province e le forze sotto il suo controllo alla resa. Ma uccidendola, non avrebbe dovuto preoccuparsi di eventuali tentativi di salvataggio. Si accomodò sul trono, facendosi servire un calice di vino ghiacciato e un banchetto. Con lui c’erano il figlio Anarsio Calus e alcuni membri della sua corte. Notevole tra gli assenti, era Ausper, che non vedeva dal suo ultimo auspicio, giorni prima. Con la mente, Calus ripensò agli eventi che avevano portato a quella battaglia così campale e importante…
    
    Quattro giorni prima. Aristarda Nera entrò nella tenda a passo di carica. Le sue guardie si scansarono. Gli ufficiali attorno a un tavolo e altri due, presenti via radio, s’inchinarono appena. -Quali notizie?-, chiese, restando in piedi e facendo cenno a tutti di evitare i convenevoli. -I Variaghi del Nord sono calati sulla Ferencia. Lecneo sta ripiegando con la LXII Legione Auditrix. Non c’è verso che avanziamo via terra. Non con i nuovi rinforzi di Calus.-, disse uno dei presenti. Aristarda annuì. Sapeva dell’intervento delle tribù del nord. Calus si era rivolto ai barbari, prediligendo quel vantaggio all’onore di una guerra tra soli Licanei. “Posto che uno di noi possa dirsi tale.”, pensò ripensando alle parole di Serena Prima. Lei poteva discendere da Janus, oppure no. Non importava: il retaggio di Licanes non era carne e sangue, e non sarebbe divenuto mero orpello, non finché viveva. -Megista?-, chiese. ...
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