1. La Caduta. Atto tredicesimo. Della Battaglia di Agripatus.


    Data: 21/06/2022, Categorie: Racconti Erotici, Etero Lesbo Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... L’indovina, cieca come molti altri, squadrò i bastoncini disposti dinnanzi a sé. Era del Kelreas ma tanto vecchia da essere divenuta quasi impossibile da identificare. La pelle le era divenuta grigiastra, i capelli bianchi e il viso rugoso. La bellezza di tempi che ben precedevano la nascita della stessa Aristarda l’aveva disertata, sostituita dalla veggenza. Megista aveva previsto, le vittorie di Proximo e ne aveva visto anche la fine. Aveva chiesto di accompagnare Aristarda. L’Imperatrix in esilio l’aveva permesso. -Annientamento. Una speranza viaggia su vele distanti. Le mura di legno eternamente sicure per la tua stirpe.-, disse. Chinò il capo, come in raccoglimento. -Parla di navi. Una battaglia navale ci garantirà la vittoria?-, chiese un’ufficiale Viragea. Aristarda annuì. Conosceva quell’ufficiale. Ilthea. Un’Amazzone del Kelreas secondo le antiche usanze di quella terra. La sua discendenza dal lontano regno era quasi pura. -Anche così abbiamo meno navi di Calus. Possiamo chiamare solo l’Ottava e la Quarta Flotta, e pochi elementi della Prima.-, disse Tulibus, uno stratega. -Le mura di legno…-, disse Aristarda a tutti e a nessuno, -Le galee non sono fatte in legno da secoli. Solo i mercanti le usano in legno… Ora si usano in resina polimerica. È molto più resistente.-. -Sì. Ma anche più costosa e difficile da produrre.-, ammise un Legato. -Eppure… una speranza su vele distanti.-, disse Ilthea, -Amici che non conosciamo o nemici destinati a lasciare il campo?-, ...
    ... chiese. Aristarda sospirò. Era una profezia criptica. -Mia signora. Se persistiamo nell’offensiva perderemo più uomini di quanti possiamo permetterci. Amsio Calus ha ripreso Cartares.-, si permise di dire Loratio, Legato della XXII Legione Viatrix. Ancora, l’Imperatrix annuì. Non capiva. -Le mura di legno… le mura di legno?-, chiese Tulibus, -E se fossero un forte? Una fortezza in cui rifugiarci? Se la battaglia di cui necessitiamo fosse a terra e non in mare?-. -Non credo. “La speranza su vele distanti”, è un chiaro riferimento ad una nave.-, rispose Otullo, un campione e prode tribuno della LXII. Era l’ufficiale di grado più alto della sua legione dopo la strage di Leucania dove la LXII era stata chiusa a tenaglia tra i barbari e i lealisti capitanati da Rafidario Siculo. -Le nostre forze navali sono comunque inferiori a quelle di Calus. Se perdiamo… non avremo più una flotta. E lui potrebbe invadere l’Hibernia, prendere Madridia e chiuderci a tenaglia. Sarebbe la fine.-, fece notare Tulibus. Aristarda rimaneva pensosa, in piedi. Non sedeva sul trono. Non si sarebbe seduta su alcun trono che non fosse stato quello Imperiale, sottrattole dal fratello e negatole da Calus. -Ma se vincessimo, Calus non potrebbe impedire uno sbarco in Italica.-, ribatté un Legato. -È un azzardo.-, rispose un ufficiale della VII Legione, -Vincere molto o perdere quasi tutto. Rischiosissimo.-. Altre voci si levarono, ma non quella di Aristarda che scambiò uno sguardo con Ilthea. La Viragea pareva ...
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