1. La Caduta. Atto tredicesimo. Della Battaglia di Agripatus.


    Data: 21/06/2022, Categorie: Racconti Erotici, Etero Lesbo Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... tanto importanti gli affari mondani da distrarti da ciò che ti attende?-, chiese Ausper. La voce pareva un sibilo. -Ti prego, dimmi. Nobile indovino…-, iniziò Amsio Calus. -Tu… ti attende una battaglia. Il mare in fiamme. Vedo la morte di eroi ed eroine.-, disse Ausper. Calus annuì, analizzando le parole con mente febbrile. Neanche si accorse di Efia che, avvolta nella sciamma tipica della sua gente, rientrava nella camera con un vaso. Ausper non parve accorgersene. Alzò una mano scheletrica e prese il braccio dell’Imperator. Calus provò un senso di gelo immane. -Non toccarmi!-, esclamò. Ausper strinse la presa. -Aristarda Nera sarà in quella battaglia. Chi vincerà sul mare, similarmente vincerà a terra.-, disse, -Tu devi mandare Ostracio Valio.-. -Ostracio…-, mormorò Amsio, non capiva. -Ostracio vuole la tua morte. Il sostegno di cui gode è vasto. Mandalo contro Aristarda e non temere, non sarà più un problema.-, spiegò Ausper. -Ma la battaglia. Se Aristarda vince… Io non capisco….-, esitò Calus. -Aristarda… io non vedo se vincerà o meno. Vedo una bandiera distante. Vedo speranza e timore. Vedo… Vedo troppo per poter vedere con certezza. Ma questa battaglia era attesa.-. Calus annuì. Tremava. Lo sentiva. C’era qualcosa di atrocemente orribile nell’incapacità di Ausper nel penetrare il velo del tempo e dirgli chi avrebbe vinto quello scontro. Efia, in un angolo, neanche fiatava. Pareva completamente dimentica del vasetto che teneva in mano, inchiodata dalla scena ...
    ... completamente aliena. -Abbi fede, Imperator. Abbi fede e godi della vita…-, sibilò Ausper con quello che parve un sogghigno. Calus parve sgonfiarsi, rannicchiarsi, senza la benché minima volontà. -Indovino…-, iniziò Efia, avanzando di un passo. Alzò una mano. Con una rapidità imprevista, il vecchio le afferrò il polso. E con sorpresa di Calus, Efia non fece una piega. -Voglio sapere…-, iniziò la giovane nera. Un ghigno apparve sulle labbra inaridite. Sussurrò qualcosa che Amsio Calus non sentì. Poi uscì. Efia rimase immobile. -Cos’ha detto?-, chiese l’Imperator. La giovane scosse il capo. -Nulla di che…-, disse, -Ma Imperator, sembrate turbato.-, aggiunse. Si avvicinò, facendo un movimento di anche che faceva presagire piaceri prossimi. -L’unguento… è quello?-, chiese Calus. Lei sorrise. Aprì il vasetto. -Spezie afrodisiache. Rendono un uomo vigoroso e una donna passionale. Strappano i pensieri alla mente lasciandovi il godimento.-, disse con sicurezza. Denudò l’Imperator come se fosse stato un bimbo impaurito, con pazienza e delicatezza. -Lascia che ti unga con questo balsamo, mio signore.-, la mano della giovane fece su e giù lungo il membro, unta di quella mistura che al contatto sprigiono un calore gradevolissimo. L’Imperator gemette, in un momento imprecisato, l’applicazione del balsamo era divenuta masturbazione in piena regola. L’altra mano di Efia era altrove, tra le cosce della nera, oltre il tessuto, nei baratri roventi in attesa di più corpose invasioni. -Prendimi.-, ordinò ...
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