1. Sex 12 E-spiare


    Data: 27/09/2021, Categorie: Voyeur Autore: Miss, Fonte: EroticiRacconti

    ... guardandolo infilarsi il preservativo sul cazzo e iniziando a toccarsi da sola.
    
    Stefano la girò di peso.
    
    “Fammi vedere il culo... ”, le disse.
    
    Mentre la girava, lo sguardo di Bea incrociò quello di Iolanda dietro la porta. Fu una frazione di secondo, ma Iolanda fu certa che l’amica la stesse aspettando e le avesse sorriso beffarda.
    
    Avrebbe voluto scappare via, piangere per sfogare quella rabbia, ma... rimase li immobile, a guardare.
    
    Bea piegata a 90 su quella scrivania e Stefano che la scopava da dietro.
    
    Quando il cazzo la penetrò Bea non riuscì a trattenere un gemito, lui le portò una mano alla bocca per non farle fare rumore.
    
    “Fai silenzio...”, grugnì piano iniziando a montarla con una furia quasi animale.
    
    I gemiti soffocati di Bea mentre si contorceva, le stoccate potenti di Stefano dentro la sua figa, i muscoli delle sue natiche che si contraevano spingendoglielo ancora più in profondità.
    
    Iolanda, anche se odiava ciò che stava guardando, era eccitata. Ma s’impose di non toccarsi, non voleva godere mentre Bea si gustava il cazzo del solo uomo che davvero le piacesse. Il solo con cui avrebbe voluto di più di una scopata.
    
    “Ti piace prendere cazzi in giro eh...”, sibilò lui, “sei fradicia, puttana…”, disse scopandola fortissimo. Bea godeva, eccome se godeva. Magari anche di più pensando che Iolanda era lì, spettatrice passiva di quella sveltina.
    
    “Oooh cristoooooo... senti quanto stringi…”, sussurrò lui.
    
    Bea stava venendo, ansimando sempre ...
    ... più forte nonostante la mano sulla bocca. “Godi troia... daiii... .così mi fai sborrare... oooh siiì”, ansimò lui dandole una profondissima stoccata. Dai gemiti si capiva che stava schizzando.
    
    “In genere non amo le sveltine ma... mi serviva proprio”, disse Stefano senza troppa dolcezza sfilandosi da lei e buttando il preservativo nel cestino.
    
    Bea si girò, inginocchiandosi e iniziando a pulirgli il cazzo con la lingua. Era evidente che lui la considerasse poco più di una puttana di strada e questo la eccitava.
    
    “Giornata stressante?”, gli chiese guardandolo.
    
    “Abbastanza... ma adesso smettila o mi torna duro”, disse lui sollevandola con delicatezza.
    
    “E che male ci sarebbe?”, disse maliziosa Bea, vedendo con la coda dell’occhio Iolanda ancora dietro a quella porta, “mi è piaciuto essere la sua puttana... e lo sarei ancora, ha un così gran bel cazzo...”.
    
    Bea sapeva che Dada non lo poteva vedere. E sapeva anche quanto Dada desiderasse vederlo. Adesso entrambe sapevano cosa era in grado di fare Stefano con quella bestia che si ritrovava in mezzo alle gambe, ma solo lei aveva potuto vederla, sentirla dentro di sé, assaporarla con la bocca.
    
    “Stronza...”, pensò Iolanda.
    
    “C’è di male che se riprendo a scoparti non mi bastano dieci minuti, e devo lavorare”, disse secco Stefano richiudendosi i pantaloni e facendo il giro della scrivania.
    
    “Mi usa e mi caccia via... solo per questo potrei innamorarmi...”, gli sorrise Bea facendo la gatta.
    
    Iolanda si spostò o ...
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