1. Sex 12 E-spiare


    Data: 27/09/2021, Categorie: Voyeur Autore: Miss, Fonte: EroticiRacconti

    ... felice! E’ la prima volta che mi succede... e anzi, guarda, mi dispiace anche di avere fatto certe cose che... sì, insomma, non dico che vorrei essere stata vergine per lui, ma quasi".
    
    Dada la guardò, arrossì. Per un momento le sembrò di commuoversi, immediatamente dopo di sprofondare in un abisso di sensi di colpa. Parlò perché sentì una forza terribile che la costringeva a parlare. Una forza cui non era possibile opporsi.
    
    “Bea... io non ho mai avuto molte amiche donne... amiche vere intendo, a dire la verità forse sei la prima... e ti voglio bene. Dico davvero... ci tengo alla nostra amicizia e per questo... Io, cazzo, non so come dirtelo. Non devi sentirti in colpa per niente. Speravo così tanto che fra te e Ric non diventasse qualcosa di serio. Ok, tanto non c’è un modo facile per dirlo, quindi... Ti ricordi che mi hai chiesto di cosa parlavamo io e Ric sotto casa quando ci hai visti? Ecco, gli ho detto di non fare lo stronzo con te. E gliel’ho detto perché... Sì, insomma, quando è tornato a prendere il suo pc io e lui abbiamo scopato. Non lo so perché sia successo. Giuro, mi sento una stronza, nemmeno volevo farlo... E’ che... lui ci ha provato, io ero invidiosa e... mi sono fatta schifo. Mi faccio schifo, ma credo che prima di investirci dei sentimenti tu debba saperlo...“.
    
    Bea la interruppe alzando la mano, teneva ancora un pezzetto di pane tra le dita.
    
    Silenzio.
    
    “Che vuol dire che tu e Riccardo avete scopato?”, chiese lentamente come se il suo cervello ...
    ... dovesse ancora elaborare davvero la cosa.
    
    “Si... una volta sola”, aggiunse pensando che era una cosa stupida da specificare.
    
    Bea non disse nulla. Si alzò ed andò in camera sua. Rapidamente. Sentiva le ginocchia che le tremavano e aveva paura di cadere nel corridoio.
    
    “Perfetto Dada, perfetto... bel casino che hai combinato!”, disse a se stessa Iolanda lanciando le posate nel piatto. Non aveva più fame, anzi quasi le veniva da vomitare.
    
    La mattina dopo quando Dada si svegliò erano le dieci e mezza.
    
    Bea stava studiando seduta al tavolo da pranzo. Non la guardò nemmeno, non le parlò non le disse nulla. Non rispose neanche al saluto.
    
    Iolanda stava per prepararsi il caffè, poi ricordò che a Bea quell’odore dava fastidio e pensò che era meglio non darle un motivo in più per odiarla. Era stupido, ma avrebbe fatto qualsiasi cosa per non perderla, non solo come coinquilina ma anche come amica. Si era davvero legata molto a lei, era bello avere un’amica. così rinunciò al suo caffè e si versò un bicchiere di succo di frutta.
    
    Stava pensando a cosa dirle, poi il suo cellulare squillò. “Lavoro” era scritto sul display. Che volevano? Non era di turno fino alle quattordici.
    
    “Pronto?”, disse “... no ciao, non disturbi dimmi”.
    
    Bea era con la faccia fissa sul suo libro, con la schiena girata a Dada. Non capiva nulla di ciò che stava leggendo, si sentiva stordita e l’unica cosa cui riusciva a pensare era che doveva cambiare casa il prima possibile. Ma quella telefonata ...
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