1. Secrezioni: "Candidamente tua"


    Data: 30/10/2020, Categorie: Etero Autore: renart, Fonte: EroticiRacconti

    ... squirt. Linda crolla sulla seduta della poltrona, con la testa piegata contro il bracciolo, le palpebre tremolanti, la bocca deformata in un ghigno che può essere di dolore come di estasi. La tengo per le chiappe e continuo a fottermela a quel modo, nel culo, i cui sfinteri mi stringono forte il cazzo, fino ad inondarle gli intestini col mio seme rovente.
    
    *
    
    Il cellulare di Linda, lanciato a massimo volume in una sinfonia a me sconosciuta, ci strappa con forza dalla trance lisergica nella quale siamo sprofondati. “Oh cazzo”, sbotta Linda tirandosi su con la forza dei nervi e scrollandosi me di dosso come se fossi uno zainetto, “Massimo!”. Corre verso il tavolo, ravana nella borsa e recupera lo smartphone. La voce gracchiante di Massimo la sento da qua e mi viene da ridere per le scuse in cui si prostra Linda, adducendo un attacco di colite a giustificazione del ritardo.
    
    “Scendo subito, tesoro. Metti pure in moto, che sono già lì”, e chiude la conversazione. Poi si fionda in bagno, lisciandosi gonna e camicia sgualcite e rifacendosi il trucco ad una velocità impensabile per uno dai modi bradipeschi come il sottoscritto.
    
    “Venite a trovarci presto a Palinuro”, mi fa sull’uscio e mi dà un bacio umido sulle labbra stringendomi in una mano la proboscide ancora sgocciolante, “E prendi questi”, aggiunge passandomi una banconota da 100, “per il viaggio”, precisa per spazzar via scuse di natura economica alla nostra puntata nel Cilento. Quindi si volta e scappa via, la borsetta assicurata alla spalla e la borsa termica infilata nel braccio sinistro. Seguo il suo culo imboccare le scale di buon passo, con la gonna che le svolazza dietro ad ogni saltello e il lampo verde delle mutande che si imprime per un’ultima volta sulla retina, prima che scompaia dalla mia vista.
    
    Richiudo la porta e, ciondolante come un automa che abbisogna di una stretta agli arti inferiori, mi dirigo verso la doccia, sfilandomi durante il tragitto la t-shirt dei Motorhead zuppa di sudore.
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