1. Secrezioni: "Candidamente tua"


    Data: 30/10/2020, Categorie: Etero Autore: renart, Fonte: EroticiRacconti

    ... vasetto contenente, credo, pesto.
    
    “Sì, andiamo a Palinuro. Cercate di non farla perdere ‘sta roba, che è peccato. Tutte cose genuine dell’orto. Fagliela fare subito la verdura, a Veronica, c’è la verza, la bietola e i ceci sono già cotti, basta riscaldarli. A proposito, è uscita?”
    
    “Sì sì, è ad una festa popolare non-so-dove. E lui dov’è?”, dico distratto.
    
    “Mi sta aspettando giù, davanti al bar, lo sai che non lascia mai incustodita la sua macchina in questo quartiere”, fa Linda, aprendo il frigo e riempiendolo di altra roba.
    
    “M-mm”, annuisco ironico.
    
    “Senza che fai quel verso. Voglio vedere quando vi decidete voi due ad avere un rapporto civile. Non che dobbiate diventare amiconi, ma almeno deporre l’ascia di guerra. Voglio dire, è pur sempre mio marito, e per Veronica è comunque una persona cara e un punto di riferimento. E poi, lui, proprio come me, vuole soltanto il vostro bene e ci soffre nel vedervi così... così campati in aria, e non riesce a starsi zitto. E non ha tutti i torti quando vi critica, magari sbaglia nei modi, ma...”.
    
    “Ecco sì, magari nei modi...”, intervengo acido, accendendo una sigaretta.
    
    “Ma nella sostanza ciò che dice è vero”, prosegue ignorando l’obiezione, lanciata oramai sul suo cavallo di battaglia, “siete così precari, vivete alla giornata senza un progetto. Insomma, Veronica ha il suo lavoro, per quanto ancora precario, ma tu... insomma, tu sei un caso paradossale, da studiare direi. Hai due lauree eppure rimedi lavoracci da ...
    ... quattro soldi, quando li trovi. Se solo avessi un minimo di ambizione e amor proprio, chissà dove arriveresti e quale futuro daresti a mia figlia e...”
    
    “E???”
    
    “E ai vostri figli!”, sbotta esasperata, “Che male c’è a tenerli a conto? È forse un delitto? Invece, non vi ponete proprio, né tu né lei, ad una vita regolare. Insieme siete due sbandati e...”
    
    “Senti, basta!”, la interrompo piccato, “Di grillo parlante me ne basta uno, d’accordo?, e ha già fatto il suo show, quindi per oggi basta. E comunque, se Massimo fosse salito con te, non l’avrei lasciato fuori alla porta” - non fosse altro per godermi la faccia schifata con la quale si sarebbe guardato intorno restando in piedi, non ritenendo meritevole una delle Stefan Ikea per le sue terga rivestite da Armani – “Ti va una birra?”, chiedo poi cambiando discorso e stappandone una. Lei mi fa segno di no con l’indice, visibilmente contrita, e si dirige verso la finestra. Si sporge fuori, fa un ampio gesto col braccio sollevato, come se cercasse l’attenzione di qualcuno, e chiama il suo Massimo – ma con un tono così debole che a stento la sento io. Finisco la birra in due corpose sorsate, rutto poderosamente, spengo la cicca nella lattina e mi sfilo i bermuda che ho infilato prima di andare ad aprire la porta, gettandoli sul tavolo. Quindi mi avvicino alla finestra e le appoggio il pacco gonfio fra le chiappe.
    
    Ha cinquantant’anni suonati, Linda, ma un corpo ancora tonico, temprato dallo sport, dallo yoga, dai massaggi ...
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