1. Amore e sesso


    Data: 18/10/2020, Categorie: Incesti Autore: genio di razza1, Fonte: EroticiRacconti

    ... “
    
    Nicla scatta.
    
    “Che storia è questa?”
    
    “L’ho già detto a tuo padre. Da domani mi trasferisco in Svizzera dove ho un’offerta per ricominciare. Chiederò separazione e divorzio. Vado a vivere con Carlo. Non so se tornerò mai più; non c’è niente che mi lega all’Italia, adesso.”
    
    Carlo non sa stare zitto.
    
    “Per favore, non dire cose non vere; potresti pentirtene. Ti lega a Milano la tomba di mia madre che io visiterò spesso e vorrei che tu fossi con me, sempre. Ti lega a Milano Francesco che avrà una famiglia che tu vorrai conoscere, specialmente se dovesse venire un nipote. Ti lega a Milano Nicla, che ami e al tempo stesso odi troppo per dimenticarla. Andremo a stare a Lugano e in due ore puoi essere qui anche ogni settimana. Il sangue lo puoi masticare, ma non illuderti di poterlo sputare.”
    
    “Maledetto il giorno che vi ho fatto incontrare e la scommessa stupida che facemmo.”
    
    “Che stai dicendo?”
    
    “Hai dimenticato che Carlo te l’ho presentato io? Avevo scommesso che ti avrei fatto scopare con Luigi, ma questo coglione si innamorò appena ti vide ed è andato sempre peggiorando; fra poco mi toccherà chiamarlo anche papà se, dopo il divorzio, doveste decidere di sposarvi. Te l’immagini, Carlo, ...
    ... io che ti chiamo papà?”
    
    “Un momento, porca miseria: tu scommettevi sulle corna che mi avresti fatto fare a tuo padre? Sei stata proprio una grande stronza, permettimi. E tu veramente ti sei innamorato a prima vista e me l’hai detto solo quando ti ho costretto?”
    
    “Senti, mamma, e bada che stavolta non mi va proprio di chiamarti Tina: sto per perderti e non voglio che te ne vada odiandomi; dunque, mamma, io ho fatto enormi cazzate, che ho nascosto sotto cazzate più grosse da nascondere sotto cazzate disumane; poi, come vedi, emergono tutte come la merda quando si scioglie la neve, mi pare che al tuo antico paese si dica così; le ho fatte e non c’è rimedio; a parziale scusante, hai imparato ad amare, hai trovato il tuo uomo, quello vero, non la larva che avevi sposato, e ti ho costretto a cambiare qualche cosina, per lo meno il tipo di mutande o il pelo sulla figa. Non sono capace di chiedere perdono, neanche quando il torto é marcio e conclamato. Però non ti azzardare a pensare che non ti voglio bene: non avrei potuto ispirarti l’amore se non ti avessi amato sul serio. Non mi abbandonare per sempre; lasciami un margine per sperare che litigheremo ancora. Se vi sposate, non mi invitare. Non ci verrei.” 
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