1. Dalia - cap. 17: il pub e l'iniziazione di filippo


    Data: 27/10/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: DonEladio, Fonte: Annunci69

    ... imbarazzato mentre lei gli metteva le tette in faccia prendendo l’ordinazione, fino alla spudorata compagnia di camionisti che la invitavano a sedersi sulle loro gambe e non perdevano occasione di infilarle le mani dappertutto; in questi casi rialzarsi e riprendere a lavorare era davvero difficile, e quando ci riusciva era tutto un rimettere le tette dentro la camicetta slegata e togliere mani che si erano infilate tra le sue chiappe nude.
    
    In quelle due ore mia moglie riceveva tanti di quei ditalini, tante di quelle palpate di tette e di culo, tanti di quei baci e leccate che per la fine del turno era cotta a puntino, pronta per farsi scopare da un plotone dell’esercito; lasciarsi fare più o meno di tutto portava i clienti a tornare il giorno dopo e le fruttava un bel gruzzoletto di mance; le proposte di passare a qualcosa di più completo abbondavano e Salvatore fu chiaro nel dirle che stava a lei decidere se farsi scopare o meno da un cliente, a patto che lo portasse in un posto nascosto, lontano da potenziali occhi indiscreti, scegliendo lei la “mancia” supplementare, su cui lui non avrebbe vantato alcun diritto; Dalia rifiutò sempre in maniera gentile ma decisa: prendere soldi per farsi scopare le sembrava troppo da battona di strada, certo era consapevole di essere diventata peggio della peggior troia di questo mondo, ma perché le piaceva da morire essere scopata da chiunque, non certo per i soldi; e poi sapeva che nelle due ore successive avrebbe ricevuto tanto di ...
    ... quel cazzo da farla rientrare a casa dolorante, pertanto non aveva certo il timore di restare a bocca asciutta.
    
    Per l’inizio di luglio il pub prese l’abitudine di essere al completo o quasi ogni mezzogiorno di ogni giorno feriale: Salvatore contava i soldi freschi finire in cassa e Dalia intratteneva i clienti servendo i piatti per i loro stomaci e il proprio corpo per le loro mani; alle 14 il pub chiudeva e chi restava dentro ammirava mia moglie che restava vestita dei soli tacchi e preparava i tavoli per la sera completamente nuda sotto i loro occhi, per poi farsi scopare in tutti i buchi ripetutamente da chiunque volesse farlo fino alle 16; a quel punto si dava una ripulita, si rivestiva, salutava tutti e usciva, andava a prendere la figlia e tornava a casa ad aspettarmi.
    
    Io, nel mio piccolo, mi limitavo ad attendere con impazienza le 16, orario in cui Salvatore mi inviava su watsapp un discreto numero di fotografie (e ogni tanto qualche breve filmato) che mi illustravano le gesta quotidiane della mia signora, con le quali correvo nei bagni dell’ufficio a masturbarmi; in una delle più recenti occasioni notai divertito che l’ingombrante gesso e le fastidiose stampelle non avevano impedito a mio cognato Alfio di essere presente e dare il suo contributo alla festa. Poi la sera, prima di andare a dormire, dopo che Dalia mi aveva raccontato tutto nei minimi dettagli, la scopavo con foga quasi come a voler stupidamente rimarcare un territorio che sapevo sarebbe stato violato ...
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