1. Dalia - cap. 17: il pub e l'iniziazione di filippo


    Data: 27/10/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: DonEladio, Fonte: Annunci69

    ... nuovamente l’indomani.
    
    Lei era soddisfatta, io ero in estasi, potevamo contare (tra fisso e mance) su circa 600 euro in più al mese e tutto sembrava sotto controllo.
    
    Almeno finchè un giorno al pub tra i clienti si presentò un gruppetto di ragazzini; quel posto aveva sempre avuto una brutta nomea (a ragione), pertanto non era quasi mai frequentato da donne o ragazzini, ma quel giorno erano in tre, sbarbati, capitati lì sicuramente per caso; nessuno prestò loro particolare attenzione, dopotutto la sala era piena e sia Dalia che Salvatore furono molto impegnati; mia moglie li notò solo durante l’ordinazione, poi quasi si dimenticò di loro, ma era consapevole che non potevano non aver visto cosa le facevano gli altri clienti.
    
    La cosa sembrò morta lì, ma Dalia si accorse che non era così quando il giorno dopo, in pieno orario di punta, vide entrare suo nipote Filippo; il ragazzo si fermò giusto pochi minuti, il tempo di prendere una lattina di coca al banco, berne metà e poi uscire, ma in quel breve lasso di tempo ebbe conferma di quanto sentito dai suoi amici; precisamente vide la sua amata zietta vestita come una zoccola prendere un ordinazione a un tavolo mentre un camionista le sollevava la minigonna da dietro e le palpava apertamente il culo sotto gli occhi di tutti; Dalia si affrettò ad allontanare la mano dal cliente e si ricompose imbarazzata, ma ormai il danno era fatto.
    
    Il mattino successivo, come al solito, Filippo di presentò a casa nostra, ma questa volta ...
    ... da solo. Dalia indossava esclusivamente una mia canottiera bianca che le arrivava appena sotto il pube e lasciava le tettone libere di sbucare a destra e a sinistra delle spalline: di fronte a quella immagine il giovane non resistette più e diede sfogo a settimane di provocazioni, saltò addosso alla zia, le sollevò la canottiera e le prese a piene mani le tettone cominciando a succhiarle e leccarle.
    
    Dalia lanciò un gridolino di sorpresa e protesta, “Filippo! Ma cosa fai, fermati!”, gli staccò le mani dalle tette, ma queste furono immediatamente sul suo culo. “Basta, ho detto fermati!”, ma ogni volta che riusciva a togliere le mani del nipote da una parte del proprio corpo se le ritrovava immediatamente da un’altra parte, ancora più insistenti di prima; “Filippo, basta cazzo!” fu l’ultima frase prima di un sonoro schiaffone, che ebbe l’effetto sperato e svegliò il ragazzo da quel raptus di desiderio lasciandolo imbambolato.
    
    “Ma si può sapere cosa ti è preso?” lo rimproverò mia moglie allontanandosi dandogli le spalle, ottenendo il solo risultato di avere i suoi occhi incollati sulle sue chiappe nude per metà sotto la canottiera stropicciata. Il ragazzo la seguì intontito, con la mano a tenersi la guancia, con uno sguardo a metà tra l’imbronciato e il mortificato.
    
    “Dai, vediamo qui…” disse Dalia spostandogli la mano e notando il chiaro segno delle sue cinque dita di un bel rosso vivo sulla guancia dell’amato nipote. Immediatamente fu assalita dal senso di colpa e non ...
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