1. Primule di Cristallo


    Data: 26/10/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: Vanj B., Fonte: EroticiRacconti

    ... quel gruppo, mi piaceva molto.., non solo perché erano tutti carini, ma erano “svegli” e pieni d’iniziative. All’inizio sembravano non accorgersi di noi che, per due giorni, ci avvicinavamo cercando di non far capire il nostro interesse, poi, due di loro sembrano azzuffarsi. Dammi qualche gettone. No, hai già usato i tuoi. Allora facciamoci un giro insieme. Non posso, ho già un altro passeggero. Prende il polso di Edy e la trascina verso l’autoscontro; lei lo segue come un cagnolino senza dire nulla davanti ai miei occhi meravigliati. Più tardi scopro che, durante quel breve tragitto, lui gentilmente e sottovoce le dice: scusa!, verresti con me a fare un giro?, mentre Edy annuisce divertita. Possedevano un sacco di soldi. Per oltre due settimane, prima della festa, hanno passato al settaccio tutto il quartiere ripulendolo da tutta la carta e i metalli “specialmente il rame” che hanno “trovato” per poi venderli ai vari rottamai racimolando un bel gruzzolo, che hanno diviso con l’unico scopo di spenderlo su quelle giostre “probabilmente nessun altro ragazzo poteva disporre di una cifra simile in tutto il quartiere”. Trascorrevamo tutti i pomeriggi con loro, e già pensavo ai commenti delle altre ragazze che ci vedevano, così, l’ultimo giorno della festa, dopo avere sempre rifiutato, accettammo di salire su quella giostra che era da sempre considerata un luogo peccaminoso: il “trenino fantasma”. Entriamo nel primo tunnel e subito mi mette il braccio intorno al collo, non oso ...
    ... fare nulla e mi giro dietro per guardare Edy; con stupore vedo che si sta già baciando, poi, anche lui ci prova.., lo respingo, una.., due volte.., ma poi cedo… E’ stato bellissimo.., era la prima volta.
    
    All’uscita già pensavo d’essermi innamorata, ma subito ho cominciato a conoscere gli uomini. Gli altri ragazzi del gruppo, che aspettavano fuori, vogliono fare un giro con noi; non capisco il motivo e proprio lui mi dice: se volete far parte del gruppo dovete dare un bacio anche a loro. Guardo Edy e il suo sorriso mi fa capire che dovrò decidere io come al solito..; mi viene una rabbia.., molta rabbia.., lo fisso negli occhi e dico: solo uno e mai più per sempre.., e questo vale anche per te.., il tuo l’hai già avuto. Rimane bloccato, penso di aver colpito nel segno ma poi accetta, così riprendiamo ad entrare ed uscire da quella giostra per diverse volte.., fino alla fine. Qualcuno però ha notato quella cosa, e qualcosa è arrivata alle orecchie di mia madre; anche se non mi chiese nulla, ci vollero più di tre settimane prima che allentasse quel controllo strettissimo su di me.
    
    Disponevano di un locale “ma forse sarebbe meglio dire una stalla” dove si ritrovavano nei giorni di pioggia e nei mesi invernali, prima di diventare il loro covo ufficiale era una specie di officina meccanica e apparteneva ai genitori di uno di loro; lo chiamavano “l’Himalaya” e, quando si accordavano per incontrarsi lì, dicevano: ciao.. domani ci troviamo sull’Himalaya, suscitando stupore e ...
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