1. Bores contò il passaggio di undici monache e sette preti.


    Data: 26/10/2017, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Caliban, Fonte: RaccontiMilu

    ... dopo la doccia –
    
    Gin si alzò lasciando scivolare a terra il tutto e con un gesto repentino infilò la mano destra tra le pieghe del suo accappatoio afferrandogli il cazzo, ancora umido di doccia, e stringendolo con delicata fermezza. Senza parlare, e senza guardarlo negli occhi.
    
    Di nuovo gli rammentò dolorosamente Anastasia, sua sorella gemella, di cui non aveva notizie da troppo tempo. Come un fulmineo flash, il film della loro adolescenza si proiettò accelerato all’inverosimile nella sua mente, il loro stretto legame, la reciproca scoperta della sessualità, in modo così dolce e insieme perverso, e il dolore della separazione, quando, dopo essere stati scoperti insieme da sua madre, lei fu mandata a studiare in una scuola femminile a Londra. Non l’aveva mai più vista da quella fredda mattina di settembre.
    
    Aveva odiato profondamente sua madre per quella decisione, guardandola sempre con rabbia e parlandole il meno possibile, nei mesi successivi. Quando poi la vide priva di vita sul tappeto del salone la vigilia di natale comprese di aver perduto ogni possibilità di farle sapere quanto l’aveva in verità sempre amata profondamente.
    
    Le immagini dei suoi pensieri si lacerarono scomparendo, come bruciate dall’eccitazione che si impadroniva del suo corpo, mentre il suo pene si irrigidiva sempre di più stretto nella piccola, liscia, e indubbiamente abile mano. Ritornò bruscamente alla realtà, scostò lievemente la ragazza, la guardò in viso e le parlò mantenendo ...
    ... un’espressione triste sul volto, accigliato dai laceranti ricordi.
    
    – Lascia stare Gin, non puoi permettertelo, le mie tariffe esulano dalle tue possibilità economiche temo -. Concluse con un mezzo sorriso ironico.
    
    Lei si stacco bruscamente con un espressione rabbiosa che lo fece sorridere ancora più apertamente.
    
    – Sei uno stronzo Bores, lo sai? –
    
    – Certamente-. Le Rispose mentre apriva le porta del bagno, e si allontanava. – E ancora non sai quanto -.
    
    Uscì richiudendo la porta dietro di sé, scrollando la testa come confuso dai troppi pensieri che si stavano affollando nella sua mente, peggio della ressa al primo giorno di saldi alle Galerie Lafayette. Si diresse quindi in cucina, prese una bottiglia di Becks gelata dal frigo e andò a rilassarsi sul divano, accendendo la televisione.
    
    Un anchorman stava dissertando sul segreto bancario e gli istituti svizzeri, un lieve sorriso gli increspò il viso. Era stato difficile, ma alla fine era riuscito a carpire il codice segreto che dava accesso al conto di Ginevra di suo padre. Quando aveva scoperto il valore totale di contanti, titoli e fondi era rimasto quasi incredulo. Era stato però così semplice a quel punto cambiare il codice unico di accesso, sbattendo praticamente a suo padre la porta della banca in faccia.
    
    Non aveva mai prelevato un euro da quel conto, erano soldi che grondavano sangue, ma ogni volta che ci pensava era come accarezzare le nuvole. Certo aveva dovuto fuggire dalla russia, non una gran perdita in ...