1. Bores contò il passaggio di undici monache e sette preti.


    Data: 26/10/2017, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Caliban, Fonte: RaccontiMilu

    ... rapidamente, sfregando in modo buffo con l’asciugamano i corti capelli neri. Si gratificò quindi di un ultimo sorriso beffardo allo specchio e uscì.
    
    Il rumore della televisione la guidò in salotto. Bores si era addormentato, disteso sulla penisola del divano. L’accappatoio leggermente discostato rivelava il suo fisico asciutto, muscoloso ma non troppo, decisamente sensuale. Non la stupiva che le donne pagassero per averlo, in quel momento avrebbe pagato anche lei, se avesse avuto più dei pochi spiccioli in monetine che restavano nella tasca interna del giubbotto.
    
    Si avvicinò piano, reprimendo la tentazione di toccarlo ancora, come aveva fatto prima in bagno, e di assaggiarlo stavolta. Aveva una voglia intensa di scoprire il suo sapore, gustarne la ruvidezza con le labbra, la lingua e i denti, ma sicuramente l’avrebbe respinta ancora. Restò quindi ferma, molto vicino a lui, osservandolo in ogni particolare, studiandone il respiro lento, ritmico. In fondo aveva tempo, e se aveva una certezza al mondo in quel momento era che prima o poi sarebbe stato suo, totalmente e impetuosamente.
    
    Come scrisse Rimbaud, ‘ucolpetto delle tue dita ...
    ... sul tamburo, incendia tutti i suoni e dà inizio ad una nuova armonia’, e lei era certa di essere un’artista nel suonare quel tipo di melodia, e in quel momento avrebbe fatto tutto per condividere la musica, il ritmo con quello strano oscuro incredibile sconosciuto.
    
    Ne avrebbe certo avuto il tempo, era stato così facile entrare in casa sua. Il russo finora era stato abbastanza vago su cosa dovesse esattamente trovare. Lei aveva percepito lo scetticismo sulle sue reali possibilità di riuscita. In verità non aveva mai dubitato di sé, non aveva mai fallito finora. Era sempre persino troppo facile penetrare nella testa, nel cuore e nei pantaloni di un uomo, se lo voleva o doveva.
    
    Si avvicinò alla finestra del salone e guardò giù. Come previsto l’uomo era dall’altra parte della strada, con quel ridicolo cappotto nero e cappello l’avrebbe notato anche un cieco. Gli fece un cenno rapido con la mano e si allontanò dal vetro. Mentre si sedeva nuovamente sul divano sorridendo le tornò in mente il Kaiser Sose di Kevin Spacey, ‘la più grande beffa che il Diavolo abbia mai fatto al mondo &egrave stata quella di convincere tutti che non esiste’. 
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