Fragranza meravigliosa
Data: 20/09/2017,
Categorie:
Etero
Sensazioni
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... lingua e ne tasto la consistenza, per il fatto che è ancora tiepida, appresso esamino riflesso nella specchiera un peduncolo svilupparsi, lo spezzo portandolo all’interno delle labbra: è liquido femminile, sono certo, lo annuso, il mio glande sbraita predisposto per erompere, allora lecco avidamente quelle tracce residue di desiderio, infine gemendo sborro completamente di gusto. Sento in modo distinto il tessuto inumidirsi per il contatto tiepido del mio sperma, malgrado ciò non mi fermo, proseguo a frizionare per non sospendere il palpitare dell’orgasmo ormai troppo rimandato e per lungo tempo trattenuto. Il carattere e la sapidità del suo fluido si paragona ad altri gusti lambiti smaniosamente tempo addietro, però il suo è unico, incomparabile, differente in tutto e per tutto.
Io in modo famelico sennonché annuso, lecco e godo, apro un occhio e mi scruto nello specchio: mi adoro, penso in silenzio tra me e me, progressivamente capovolgo il collant sul cazzo sodo affagottandolo e indugiando pigramente ma carezzandolo, dopo serro con vigore il glande per far uscire tutto il liquido seminale contenuto, il cazzo pulsa ancora, ma l’orgasmo a questo punto è terminato. Il suo profumo è ancora presente nella toilette, io non ho sudato, nonostante la forte emozione che ho potuto far sfogare, quindi non ci sarà traccia della mia presenza, ma solamente della sua. Il collant è diventato una massa di tessuto anomala, inconsueta e irregolare sul ...
... mio cazzo che si sta progressivamente afflosciando. Ebbene sì, adesso c’è marchiato addirittura il mio di profumo su quella stoffa, eppure il suo è ancora il più compatto, consistente e sostanzioso, il suo è vivente. Con gli occhi chiusi acciuffo il sacchetto trasparente e deposito quello splendore d’articolo, mi rivesto, sul ripiano non esiste nessun indizio della sua presenza, così faccio scorrere lo sciacquone per due volte come giustificazione. Fuori non c’è nessuno ad aspettare il proprio turno: quanto tempo sarò stato lì dentro? Cinque minuti? Dieci? Quindici? Che importa, perché adesso avverto realmente una grande armonia e un’immensa pace interiore nella zona dell’inguine e nelle narici, poiché ho ancora il suo profumo e la morbidezza del suo collant.
Quel becero zotico è ancora là con il sedile reclinato, chi se ne frega, perché anch’io reclinerò il mio e mi farò un pisolino ricordando tutto. Lei è appena entrata dopo di me, è ritornata dopo di me nella toilette, perché? Mi siedo, visto che non devo temere nulla, allora chiudo gli occhi e ricomincia il ricordo: il profumo del sudore che esala, quello che ha nel frattempo spiccatamente elettrizzato animando la mia lussuria, il tono e la sapidità del suo inguine, la morbidezza sul glande, il pulsare improvviso e ingente su quanto da lei scagliato, il suo profumo persistente, robusto e tenace, finché mi sento repentinamente scuotere:
‘Signore, mi perdoni, mi sente?’.
Io ...