1. La stagione delle ciliege


    Data: 31/08/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Zindo, Fonte: Annunci69

    ... spogliamo? Facciamo come se fossimo ancora ai vecchi tempi!”
    
    Si è spogliato lui, mi sono spogliato io, abbiamo guardato Giada spogliarsi con una gestualità femminile e sensualissima. L'abbiamo messa tra noi due, baciandola uno le spalle, la schiena, i glutei, l'altro il seno, il ventre, l'inguine. Abbiamo accarezzato i suoi capelli e la sua pelle, annusato il suo odore, palpato la consistenza delle sua carne. L'abbiamo preso per sollevarla insieme ed adagiarla sul letto e lì continuare a coccolarla, a ricoprirla di baci e di carezze. Abbiamo goduto dei suoi tocchi, dei suoi baci, dei suoi piccoli sensuali gesti, del suo alito, della luce dei suoi occhi, dell'odore delle sue parti intime. Mi ha pompinato mentre Enrico la scopava, si è fatta scopare anche da me. Ho sentito sul mio corpo anche le carezze di Enrico che mi ha lasciato sfregare il mio pene tra le sue natiche mentre lui si spupazzava Giada. Neppure io gli ho impedito di tornare a penetrarmi dopo tanti anni. Non ne avevo desiderio e non ne ho provato particolare godimento; l'ho lasciato fare solo perché Giada ci ha chiesto di farlo ricordandosi di quella volta di tanti anni prima che lei era indisposta e ci aveva detto di “sfogarci tra noi due” e noi le avevamo dato ascolto, godendo tra noi due e facendo provare piacere visivo anche a lei.
    
    Tutto come tanti anni fa, ma tutto meccanicamente, almeno per me, che non ho provato nessuna particolare emozione, né in positivo, né in negativo. Mi è sembrato che in fin ...
    ... dei conti avevamo fatto sforzi solo per svuotarci i testicoli e liberarli dello sperma. Neppure Giada mi è sembrata appagata. Anzi, appena ha tirato fuori la scusa del treno da dover prendere ad ogni costo, ne ho avuto la certezza assoluta. Anche lei deve essere rimasta delusa di questa stupida rimpatriata.
    
    Il treno è appena partito. Enrico mi chiede se mi va di fare un giro per Roma, per rivedere quei luoghi che un tempo ci erano familiari. Gli dico che preferisco partire subito anche io. Invento scuse per fargli credere che mi aspettano impegni da sbrigare. La verità è che voglio porre fine al più presto a questa deludente esperienza.
    
    Ci concediamo solo una consumazione in un bar, poi ci salutiamo ed io riparto.
    
    Sono ormai già in viaggio.
    
    La mia macchina corre sull'autostrada per riportarmi a casa. La mi mente corre nei ricordi per riportarmi a circa diciotto anni fa, quando iniziò la triennale coabitazione con Enrico e, da qualche mese dopo, anche con Giada.
    
    Ero finito a Roma sia per una specie di master post-laurea (in realtà un corso semestrale sulle possibilità di applicare le risorse informatiche alla mia professione), sia perché pensavo che Roma fosse una buona piazza dove trovare un lavoro corrispondente alle mie aspirazione ed ai miei studi.
    
    Avevo cercato la soluzione logistica più economica, trovando appunto sistemazione in un appartamento occupato da uno studente universitario che subaffittava posti letto a terzi.
    
    Costui era Enrico appunto. ...
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