La stagione delle ciliege - Racconti Erotici

La stagione delle ciliege

“Le ciliege si gustano a maggio.” dico a me stesso quando Giada sale sul treno.

Chissà se è davvero così importante per lei, prendere questo treno delle 17:20, come ha cercato di convincerci. Pensare che fino a poco fa non aveva fatto cenno a questa sua esigenza.

Comunque sia io che Enrico le crediamo o fingiamo di crederle. Non spendiamo neppure una parola per trattenerla, per cercare di convincerla a rinviare la partenza.

Non so il perché non lo faccia Enrico, so il perché non lo faccio io: tutto quello che poteva darmi questo incontro l'ho già avuto. Non è stato esattamente come mi ero illuso che potesse essere, ma quello che speravo che succedesse, a pensarci bene, è successo.

Senza averlo concordato prima, probabilmente lo abbiamo pensato tutti che l'invito di Enrico a sfruttare delle particolari circostanze per rincontrarci dopo quindici anni, non mirava solo a pranzare insieme.

In tutti questi anni, dopo un primo breve periodo di silenzio tra noi, grazie ai mezzi della nostra epoca, ci siamo tenuti abbastanza in contatto, dapprima con telefonate e qualche lettera, poi tramite e-mail e whatsap, ma fisicamente non ci siamo più incontrati da “allora”, da quando abbiamo condiviso per circa tre anni lo stesso appartamento a Roma.

Solo Enrico è rimasto a vivere e lavorare in questa città, anche se ha cambiato casa, trasferendosi dal modesto appartamento nel quale abbiamo coabitato, al piano terra di un caseggiato popolare in zona Tiburtina, in un ...

... attico in zona Parioli; quello dove siamo stati oggi pomeriggio, dopo aver pranzato in un ottimo ristorante.

Ha fatto carriera Enrico e dal modo in cui si è comportato oggi ho la sensazione che abbia voluto ostentare la posizione economica e sociale raggiunta, quasi a volerci dire “ Avete visto quanta strada ho fatto? Che casa posso permettermi? Come sono rispettato e riverito in ristoranti di grande prestigio?”

Anche se dovesse essere questa la vera ragione per cui ha organizzato il nostro incontrarci, lo capisco. Si è presa una rivalsa. Quindici anni fa Giada non aveva voluto sentire ragioni ed era partita per una esperienza professionale in America, aveva detto che quella era l'occasione della sua vita, alla quale non avrebbe rinunciato per nessuna ragione al mondo.

La sua scelta era stata una mazzata al cuore di Enrico che credeva di essere lui un valido motivo perché lei restasse in Italia. Enrico non aveva mai smesso di amarla, nonostante il modo come noi convivevamo. Giada aveva preferito la carriera ai suoi sentimenti, volando oltreoceano dove aveva fatto esperienze, questo sì, ma non “sfondato” professionalmente, tanto che dopo circa cinque anni era rimpatriata e da allora vive a Milano, dove lavora in un ruolo importante certamente ma in una piccola Azienda, un traguardo molto lontano da quella posizione di prestigio che sognava un tempo.

Enrico invece il suo successo lo ha trovato in Italia, a Roma; in parte nella sua libera professione, in parte nel suo ...