1. Mi punisca, dottoressa...


    Data: 19/10/2017, Categorie: Lesbo Autore: Toro49rm, Fonte: Annunci69

    ... alzò per accompagnarla.
    
    «Devo solo fare pipì» obiettò. «Torno subito.»
    
    «È il momento della punizione» chiarì Sonia.
    
    «Che diavolo hai in mente?»
    
    «Ha giurato, ricorda?»
    
    «Ok, ma sappi che questa storia non mi piace per niente.»
    
    Tuttavia, mentre lo diceva, si rese conto che non era così. Si sentiva eccitata e si stava bagnando.
    
    “Cosa diavolo mi prende?” si chiese, non per la prima volta da due settimane a quella parte.
    
    Sonia la seguì in bagno ed entrò con lei nel box, spazioso e lussuoso com’era nello stile della Castell.
    
    «E adesso?» chiese, una volta che furono dentro.
    
    «Adesso dovrebbe tirare su la gonna, abbassare le mutandine e sedersi.»
    
    Laura obbedì, ormai certa che Sonia la stesse manipolando per ottenere quello che voleva. Ma anche sapendolo non riusciva a provare fastidio. Anzi.
    
    «Posso farla?» chiese, sentendosi ridicola.
    
    «Non ancora. Posso chiederle di aprire bene le gambe?»
    
    «Così?»
    
    «Di più. Sì, così. Dottoressa, il suo fiore è meraviglioso.»
    
    Laura cominciava a sentirsi fradicia, e la situazione peggiorò quando Sonia si spogliò e si mise in ginocchio tra le sue cosce aperte, portando la bocca a pochissimi centimetri dalla sua vagina così oscenamente offerta.
    
    Non riusciva più a trattenere la pipì.
    
    «Sonia, devo farla, non resisto più.»
    
    Lei la guardò dal basso verso l’alto, con un gesto simile a quello di un cagnolino fedele, poi annuì e spalancò la bocca.
    
    «Mi punisca, dottoressa, mi punisca ora. Me la faccia ...
    ... ingoiare tutta.»
    
    Laura non poteva più trattenersi, e a quel punto non lo voleva neanche. Era eccitatissima e pronta a impartire a Sonia la lezione di cui aveva bisogno.
    
    Lasciò che l’urina sgorgasse in un glorioso getto che riempì la bocca della sua segretaria, un flusso che, alimentato dalle innumerevoli tisane che aveva bevuto, sembrava non dovesse finire mai e che la ragazza mandò giù come acqua di fonte.
    
    Ci volle quasi un intero minuto perché il getto si riducesse a uno lento sgocciolio, e Sonia non ne perse una goccia.
    
    «Asciugamela con la lingua» le ordinò, quando ebbe finito di pisciare.
    
    «Sì, padrona» rispose lei, provocandole un brivido caldo tra le cosce spalancate.
    
    Andrea era stato bravo, ma lei apparteneva a un’altra categoria. Sembrava sapere esattamente dove e come leccare per mandarla fuori di testa, quasi le leggesse corpo e mente, e le procurò il più stupefacente orgasmo della sua esistenza, una nuova e incredibile vetta del piacere.
    
    Quando si riprese, vide Sonia con un sorriso stampato sul volto bagnato di urina e secrezioni vaginali, ancora inginocchiata tra le sue cosce.
    
    Stupendo se stessa una volta di più, si chinò in avanti e le infilò la lingua in bocca, cogliendo il sapore salato della propria vagina, mescolato a quello più acre dell’urina e alla dolcezza di fragola dell’alito della ragazza.
    
    Lasciò che il bacio si prolungasse, spinta da un profondo moto di affetto per quella creatura dolcissima e sensuale con cui aveva condiviso quel ...
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