1. Mi punisca, dottoressa...


    Data: 19/10/2017, Categorie: Lesbo Autore: Toro49rm, Fonte: Annunci69

    ... constatazione.
    
    Sonia, solitamente precisissima e impeccabile, scivolò un attimo prima di posare il vassoio sulla scrivania, facendo volare la tazzina dritta addosso a Micheli. Il caffè caldo si sparse sui pantaloni di sartoria mentre la ragazza emetteva un gridolino di orrore. Si gettò immediatamente in ginocchio tra le gambe del cliente e, tirando fuori da chissà dove una salvietta umidificata, cominciò a strofinare la macchia, sotto la quale pulsava il suo mostruoso arnese.
    
    Dapprima Micheli sembrò intenzionato a scatenare l’inferno, ma la carezza di Sonia, perché tale era diventata dopo appena pochi secondi, gli fece cambiare idea. La piccola mano della ragazza correva su e giù lungo il bastone gonfio e il porco sembrava gradire, anche perché aveva Laura come spettatrice per la sua performance.
    
    «Continua piccola» disse infatti. «Puliscimelo bene. Strofina tutto.»
    
    «Sì, signore.»
    
    «Tirami giù i pantaloni, altrimenti tra poco si sporcano» ordinò, indirizzando a Laura un sorriso incrostato di carie e tartaro.
    
    «Subito, signore» rispose la ragazza.
    
    Con pochi gesti rapidi Sonia tirò giù i pantaloni, scoprendo un pene di dimensioni equine che nessun paio di mutande avrebbe mai potuto contenere, problema che Micheli aveva risolto evitando di indossarle. Poi si tolse la maglietta, la gonna e il reggiseno, in modo da non sporcarli quando Micheli, di lì a poco, le sarebbe venuto addosso. Sonia cominciò a masturbarlo a due mani tenendo il glande a pochi ...
    ... centimetri dal volto, mentre Laura osservava la scena incapace di intervenire o di distogliere lo sguardo.
    
    Non aveva mai visto una simile mostruosità, tranne una volta in una fattoria, anni prima, quando uno stallone aveva montato una giumenta. Era spesso come un ramo d’albero e lungo probabilmente trenta centimetri, coperto di vene turgide che formavano un intricato reticolo lungo tutta l’asta. Il glande era immenso, e il pensiero che qualcuna delle sue colleghe potesse essere stata sodomizzata da quell’enorme cazzo le strinse la gola in un principio di attacco di panico. Altro che due settimane: se Micheli glielo avesse infilato dietro Laura avrebbe camminato a gambe aperte per tutta la vita.
    
    Il movimento delle mani di Sonia, così come il respiro di Micheli, si fece più rapido. La ragazza si stava umiliando al posto suo, concedendo a quel maiale di godere delle sue carezze invece che della vagina, della bocca o dell’ano di Laura, almeno per il momento.
    
    «Dai» mugolò Micheli. «Dai che vengooooohhh…»
    
    Il volto di Sonia fu investito da una serie di abbondantissimi getti di sperma che lo ricoprirono quasi del tutto, colando poi sul seno e sulla pancia.
    
    «Ahhh, che sborrata…» ansimò il porco. «Ti è piaciuto prenderla in faccia, eh?»
    
    «Sì, signore. Grazie di avermelo concesso.»
    
    «Ora puliscimi con la lingua.»
    
    «Sì, signore.»
    
    Sonia prese in bocca il pene ancora semi rigido e lo leccò con cura per rimuovere tutto lo sperma, fino a lasciarlo pulito e lucido di ...
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