1. Mi punisca, dottoressa...


    Data: 19/10/2017, Categorie: Lesbo Autore: Toro49rm, Fonte: Annunci69

    ... fatto.»
    
    «Mah, quelle sono solo parole, io volevo vedere com’eri fatta in carne e ossa. Finora ti avevo visto solo su uno schermo.»
    
    «L’azienda ci fa fare periodicamente delle foto da inserire nel sito» spiegò Laura che, ripensando alle parole di Milena sull’album delle escort, cominciava a sentirsi a disagio. «Ce le scatta un fotografo specializzato in ritratti.»
    
    Gli shooting duravano intere giornate perché quelle foto erano un biglietto da visita più importante di mille parole.
    
    «Le ho viste, anche più di una volta, ma devo dire che di persona sei molto più affascinante. Sei sposata?»
    
    «Sì» mormorò, inghiottendo saliva. Non le piaceva quella conversazione e soprattutto non le piaceva lui.
    
    «Ma io non sono geloso» disse con una risata. «Scherzo, naturalmente» aggiunse subito dopo, rivolgendole un’occhiata penetrante che sottintendeva esattamente il contrario.
    
    Laura riuscì in qualche modo a mettere insieme un sorriso teso che si fermava un centimetro sotto gli occhi.
    
    «Anche le altre tue colleghe erano sposate, sai? Però quelle furbe hanno capito fin da subito quali erano le giuste priorità. Le altre, be’, probabilmente non le hai incontrate. Comunque tranquilla che a tuo marito non diciamo niente.»
    
    Non riusciva a pensare, a elaborare una risposta sensata. Si sentiva esposta e violata come se quel verme la stesse violentando. Quello sguardo le dava la sensazione di milioni di zampe d’insetto che camminassero sulla sua pelle. Rabbrividì senza ...
    ... riuscire a controllarsi.
    
    Lui spostò indietro la poltroncina, facendola scivolare sulle rotelle che Sonia lubrificava regolarmente ogni due settimane, e contemporaneamente sollevò la mano che aveva tenuta poggiata sulla gamba.
    
    Laura, involontariamente, si ritrovò a bocca aperta per la sorpresa. Una specie di enorme serpente tendeva la stoffa della gamba destra dei pantaloni, fino a metà coscia, un mostro che era venuto fin lì con l’intenzione di infilarsi nelle sue mutandine e in tutti gli orifizi che queste celavano.
    
    Venne istantaneamente assalita da un forte senso di nausea.
    
    Quell’uomo era davvero il porco da cui l’avevano messa in guardia Milena e Sonia e lei era stata stupida a sottovalutare la cosa, anche se non avrebbe potuto comunque farci nulla. Se quel tipo aveva davvero intenzione di farsela, avrebbe potuto soltanto seguire il consiglio di Milena e procurarsi tanta vaselina.
    
    Con molta difficoltà riportò lo sguardo sul viso di Micheli, che appariva molto compiaciuto.
    
    “Sai dove puoi mettertelo quell’affare?“ pensò con disgusto. Solo l’idea di prendere dentro quel mostruoso bastone di carne le dava il vomito. Avrebbe preferito farsi penetrare da un cavallo piuttosto che da quell’essere viscido.
    
    Sonia arrivò con il vassoio in mano, l’espressione tesa, quasi avesse assimilato l’umore nero di Laura. La pausa caffè sarebbe finita fin troppo presto e nulla avrebbe potuto evitarle il seguito, eccetto quello che accadde proprio mentre faceva questa amara ...
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