1. Acciaio incandescente


    Data: 18/07/2018, Categorie: Erotici Racconti Etero Autore: Ashara, Fonte: RaccontiMilu

    ... mucose umide prima di dirigerlo verso la propria apertura ed inserirlo, finalmente, dentro di sé.
    
    Un colpo di bacino e fu colma, finalmente di nuovo femmina. E lo fu ancora di più quando lui riuscì a muovere le fasce verso l’alto liberando i seni dai capezzoli turgidi, e iniziò a spingere.
    
    Ogni volta che affondava in lei, la ragazza si sentiva un po’ più sé stessa, un po’ più donna, un po’ più eccitata. Le mani di lui sul seno, i suoi occhi metallici come coltelli bollenti nei propri, il piacere che andava e veniva ad ogni spinta, dalla vagina alle estremità e indietro prima di ripartire ancora. Il primo orgasmo la colse di sorpresa con un singulto e una scossa, quasi un incidente di percorso che lubrificò ulteriormente il passaggio arrendevole in cui il membro implacabile dell’uomo si muoveva senza sosta.
    
    Le crinoline arricciate tra di loro si intrecciarono alle membra rendendo difficile l’amplesso, allora l’uomo a malincuore si staccò e, strappando tutti i bottoni, si liberò degli indumenti che portava. Quella che era una donna sgraziata si trasformò in un giovane sinuoso, che si stese accanto alla ragazza seminuda e le sollevò un fianco, penetrandola di ...
    ... nuovo.
    
    Così era più difficile compiere movimenti ampi e i due presero ad oscillare, estraendo il membro solo di pochi centimetri ad ogni colpo, le gambe intrecciate, le mani che stringevano le natiche, il clitoride che sfregava contro il pube. Le lingue finalmente intrecciate, il belletto che nascondeva i tratti di lui che si mischiava con la polvere di carbone che lei usava per simulare la barba di un ragazzino come la saliva si mischiava nella bocca.
    
    Bevvero l’uno i suoni del godimento dell’altra portandosi ad un passo dal climax per poi rallentare e ricominciare daccapo finché non fu più possibile trattenere il piacere nei confini del proprio corpo. Gridando insieme vennero, stretti l’uno all’altra al punto che era difficile stabilire dove finiva lui e dove iniziava lei, chi era l’uomo e chi la donna.
    
    Nessuno dei due aveva chiesto il nome all’altro, nessuno aveva indagato sul perché del travestimento.
    
    Dopo essersi rivestita con mani tremanti e con la promessa di rivedersi al più presto sulle labbra, la ragazza uscì dal corridoio buio chiudendosi la porta alle spalle. Nell’aria frizzante della notte poteva rimanere ancora, per qualche minuto, semplicemente Sara. 
«1...3456»