1. Acciaio incandescente


    Data: 18/07/2018, Categorie: Erotici Racconti Etero Autore: Ashara, Fonte: RaccontiMilu

    ... presa sul collo venne meno, per ricomparire un istante dopo più sotto, sul petto stretto nelle fasce che indossava per schiacciare i seni.
    
    Sembrò che un pensiero lo cogliesse perché si bloccò per un istante.
    
    “Se non sei lesbica, e non sei un ragazzo, perché mi hai spogliato? L’avevi capito cosa sono?” Di nuovo lei annuì.
    
    “Merda” Disse lui. “Il travestimento non funziona.”
    
    “Cammini come un maschio.” Riuscì a dire lei.
    
    Lui tacque per un po’, muovendo mollemente le dita lungo la vulva della ragazza, cercando di infilarle distrattamente sotto le fasce che le bloccavano il torace.
    
    Poi: “E mi hai seguito comunque, mi hai aggredito e ora sei qua, tutta bagnata…” Lasciò la frase in sospeso: non serviva concluderla, cosa sarebbe avvenuto era chiaro ad entrambi.
    
    Fremendo lei iniziò ad oscillare il bacino avanti e indietro, fregando la vulva sulla mano e le natiche contro il fallo.
    
    Gli occhi di acciaio appartenevano ad un uomo con gli istinti di un uomo, e quell’uomo stava per prenderla lì in quel corridoio buio, da dietro, incurante del fatto che sarebbe potuto arrivare qualcuno. Quando l’intuizione l’aveva colpita, poco prima in sala da pranzo, lei non aveva pensato: l’attrazione irrazionale e irresistibile che provava per colui che ora la stava schiacciando contro il muro aveva prevalso ed ora era più che pronta ad accettarne le conseguenze. Pronta e impaziente. Domani avrebbe pensato al perché.
    
    Lui la penetrò con un dito, lentamente, e lei ansimò piano. ...
    ... Un secondo si aggiunse ed entrambi si mossero dentro e fuori di lei accompagnati da ritmiche pressioni del palmo sul clitoride. Il piacere si espanse nel ventre della ragazza come un liquido incandescente, quasi soffocante, ma lei voleva di più, voleva essere penetrata, colmata e poi svuotata per venire colmata di nuovo. Tese una mano all’indietro afferrando la seta dell’abito rosa e cercò di arrotolarla centimetro dopo centimetro per raggiungere la carne tesa e calda che avrebbe finalmente saziato la sua fame.
    
    Una porta sbatté poco distante e dei passi risuonarono in fondo ad un corridoio secondario riportando entrambi alla realtà. Rapidamente l’uomo la liberò dalla propria stretta e la prese per un braccio, trascinandola per qualche metro fino alla porta di una cabina. La chiave uscì da una tasca e furono dentro.
    
    Lo spazio fiocamente illuminato da una lampada che l’uomo si era evidentemente scordata accesa era decisamente più grande di quello delle cabine di seconda ma lei non ebbe il tempo di esaminarlo: lui le fu addosso di nuovo, la spinse sul materasso e si stese su di lei, impacciato dalle gonne e sottogonne. In qualche modo riuscirono a sollevare tutti gli strati di stoffa liberando la verga che la ragazza prese tra le dita iniziando a massaggiarne la lunghezza mentre lui ansimava e le sfilava i pantaloni e le mutande. Le divaricò le cosce con le mani incuneandosi nel mezzo e lei portò il glande tra le labbra intime, facendone scorrere la setosa rotondità sulle ...
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