1. La migliore amica (prima parte)


    Data: 20/06/2023, Categorie: Lesbo Autore: alebardi, Fonte: Annunci69

    ... colore delle nocciole, profondi e intesi. Feci un passo indietro e guardai la mia immagine per intero.
    
    Ero soddisfatta di quello che vedevo, anche se non l’avrei mai ammesso a nessuno. La gonna corta che indossavo metteva in evidenza un bellissimo paio di gambe, rese ancora più attraenti dalle scarpe coi tacchi a spillo che avevo scelto per quella serata. Non che fosse una cosa strana. Quando uscivo di casa volevo sempre sentirmi sostenuta da un bel paio di tacchi, e non potevo evitare di provare piacere quando mi accorgevo che qualche uomo mi guardava i piedi.
    
    Per cercare di essere ancora più sensuale, un paio di anni prima mi ero fatta tatuare un piccolo cuore sulla caviglia sinistra, ed ero sicura che tutti gli uomini che frequentavamo, amici e parenti compresi, guardandomi quel tatuaggio avevano ceduto almeno una volta ad un pensiero peccaminoso.
    
    Si, quella sera, io e la Nadia saremmo state decisamente una bella coppia di mamme.
    
    Ci conoscevamo da quando le nostre figlie si erano ritrovate in classe insieme in prima elementare. Eravamo passate attraverso quei cinque anni e, poi, i tre delle medie, sempre una a fianco all’altra.
    
    Avevamo fatto vacanze insieme, capodanni e centinaia di altre serate nel corso delle quali avevamo imparato a conoscerci perfettamente, anche se con mio marito le opinioni continuavano a divergere. Lesbica, diceva lui; etero, ero convinta io.
    
    Finii di truccarmi giusto un secondo prima di sentire il citofono. Mi misi una giacca, ...
    ... mentre Marco mi gridava dall’altra parte della casa: “è lei! Le ho detto che scendi…”.
    
    “Arrivo…”.
    
    Lo salutai velocemente e feci finta di non aver sentito la sua battuta: “dalle un bacio da parte mia…”.
    
    Due minuti dopo ero seduta nell’auto della Nadia, chiedendomi ancora una volta perché non fossimo andate con la mia. Sarà anche stata una gran figa, ma a guidare faceva paura. Mentre cercava di distrarmi dalla sua guida parlandomi delle ultime discussioni avute con suo marito, stavo pensando che le battute degli uomini sulle donne al volante sembravano esser state scritte per lei.
    
    “Ma ti rendi conto?”, mi stava dicendo, “lui si fa tutti i giovedì sera a calcetto, le domeniche mattina in piscina, e appena nevica se ne va a sciare con gli amici. Ma ti sembra normale?”.
    
    “Beh”, le risposi cercando di concentrarmi sulle parole e non sui pedoni ignari del rischio che stavano correndo: “sono uomini. Hanno i loro giri, e finchè sono quelli, è anche meglio lasciarglieli senza tante storie. In fondo è anche un modo per tenerci qualche ora per respirare, no?”.
    
    Si mise a ridere e mentre diceva, tutta allegra: “si, questo è vero…” mi appoggiò delicatamente la mano destra sul ginocchio.
    
    Rimasi paralizzata. Era la prima volta che mi toccava in quel modo. Non seppi come reagire e mi irrigidii istintivamente. Lei se ne accorse, perché buttò un’occhiata alle mie cosce e tolse la mano, continuando a sghignazzare.
    
    Non diedi peso a quel gesto, cercando di autoconvincermi che ...
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