1. memorie di un single: maria


    Data: 14/06/2018, Categorie: Etero Sensazioni Autore: demaranto, Fonte: RaccontiMilu

    Ero in ufficio, tardo pomeriggio, gli altri colleghi erano andati via.
    
    Aspettavo che si facesse l’orario per uscire quando nella stanza entrò maria.
    
    Prima di continuare spiego dove lavoriamo, &egrave un palazzone enorme di sei piani sede di uffici amministrativi della nostra regione.
    
    E’ una collega con cui stavo nello stesso ufficio qualche anno prima, poi prima lei e poi io eravamo andati in altri uffici, però stavamo sullo stesso piano, ogni tanto o io o lei facevamo capolino nelle rispettive stanze per un saluto ed eventuali aggiornamenti sulla nostra vita privata, eravamo stati per due anni assieme e oltre al lavoro avevamo condiviso anche le nostre vite private.
    
    In breve sapevamo tutto o, quasi, di noi.
    
    Lei &egrave sposata, con un figlio, il marito dirigente in un altro ufficio amministrativo, bassa di statura, viso schiacciato, rispetto a qualche anno prima era dimagrita e, si vestiva meglio, più giovanile.
    
    In realtà non la sopportavo molto, era logorroica, finiva un discorso e, senza aspettare un mio commento ne iniziava un altro, parlava sempre lei e saltava da un argomento all’altro.
    
    Quando entrò, io rimasi seduto alla mia scrivania, lei cominciò ad andare avanti e indietro per la stanza, iniziando a parlare, come sempre di tante cose senza venire mai a capo di niente.
    
    Andando su e giù per la stanza si avvicinò al balcone, si ammutolii per un po’ e’..
    
    – beati loro”.. dove sta più”
    
    – Cosa ??
    
    – vieni a vedere”.
    
    Mi alzai dalla sedia e ...
    ... andai verso il balcone
    
    Affacciavamo su uno dei lati del palazzo, diventato strada pedonale, quindi con panchine e fioriere.
    
    Capii subito a cosa si riferiva: su una panchina c’era una coppia di ragazzi e si stavano baciando con passione.
    
    – perché beati loro ?
    
    – sono cose che si fanno alla loro età” noi ormai”.
    
    Stavo vicino a lei, il balcone era piccolo, la guardai negli occhi fissamente e dissi:
    
    – per l’amore non c’&egrave età che tenga”.
    
    La presi dolcemente per le spalle, la portai nella stanza, stavamo al secondo piano e ci potevano vedere, l’abbracciai per la vita e, misi le mie labbra sulle sue.
    
    Inizialmente cercò di staccarsi, ma io la tenevo stretta e, pian piano allargai le mie labbra facendo uscire la lingua che andò a stuzzicare le sue.
    
    Non resistette e anche lei apri le labbra e con la sua incontrò la mia lingua, fu lei ad introdurla nella mia bocca per poi iniziare, insieme a me, un frenetico gioco di lingua.
    
    L’abbraccio con relativo bacio durò per un paio di minuti, poi un rumore nel corridoio ci fece trasalire e, ricordandoci dove eravamo, ci staccammo ansimanti.
    
    Imbarazzati tutti e due, ci guardavamo negli occhi non sapendo cosa dire, fu lei a prendere l’iniziativa e frettolosamente salutandomi uscì dalla stanza.
    
    Nei giorni seguenti, la vidi poco e sempre di sfuggita, avevo accennato a fermarmi per parlarle, ma lei scappava inducendo un motivo o un altro. Era pur sempre prima una amica e poi una collega, e mi dispiaceva, anche ...
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