1. Guerra e pace


    Data: 29/05/2022, Categorie: Erotici Racconti Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Etero Racconti sull'Autoerotismo, Autore: Mr.Goodbye, Fonte: RaccontiMilu

    ... una mano e metterle la lingua in bocca, iniziando a scoparla mentre si ostina a fare la sostenuta. Fino al momento della resa, in cui il piacere si fa troppo forte ed è costretta ad abbandonare la maschera. Il momento in cui smettiamo di essere due e diventiamo uno.
    
    Invece no, procedo lento e calmo, salendo lungo la sua gamba tra un bacio e una carezza. Non alzo nemmeno lo sguardo per vedere se mi sta osservando. Non lo voglio sapere. La vista, a volte, è un senso sopravvalutato.
    
    La mia mano scivola dietro la sua gamba e sale, fino al sedere. Adoro accarezzarle e massaggiarle il culo. Mi prende sempre in giro perché approfitto di ogni scusa per toccarglielo e io le rispondo sempre che apprezzo il bello. Di solito ci scappa un bacio. Non questa volta.
    
    Mi prendo il tempo per coccolarle il ginocchio. Ne bacio ogni centimentro, ogni curva. Respiro il profumo della sue pelle e salgo. Sento il desiderio agitarsi dentro di me, spingermi a stringerle le mani attorno alla coscia, saggiandone la consistenza.
    
    “Adesso ti strappo quei pantaloncini del cazzo e ti sbatto.”
    
    “Provaci” mi risponde con tono di sfida.
    
    Infilo la mano sotto il suo fianco e con entrambe ne afferro l’orlo e mi accingo a tirare.
    
    “Cosa stai facendo?”
    
    Finalmente toglie gli occhi dal libro e mi guarda con fare incazzoso.
    
    “Ti scopo.”
    
    Semplice. Conciso. Diretto.
    
    Con un gesto secco e deciso, chi se ne frega se le faccio male, tiro via quei dannati pantaloncini. La sento gridare. Come ...
    ... incrocio il suo sguardo il libro incrocia la mia faccia. Dovrei sentirmi offeso, aggredito o qualcosa del genere… invece rido. Prova a colpirmi di nuovo, ma questa volta ha perso l’elemento sorpresa. Afferro il libro al volo e glielo strappo di mano, lanciandolo in un angolo del salotto. Sfrutta la mia distrazione per stringere le gambe a sé. Se mi piace… Dio mio se questa ragazza mi fa impazzire…
    
    Mi avvicino a lei minaccioso, le appoggio le mani sulle ginocchia e faccio per aprirle le ginocchia.
    
    “Adesso ti fotto.”
    
    Si oppone e stende una gamba, per non dire che cerca di darmi un calcio, per allontanarmi.
    
    “Non credo proprio.”
    
    Ha voglia di giocare. Ho voglia di lei. I preliminari li lasciamo alla prossima volta. Mi avvento su di lei quasi volessi divorarla, mentre cerca di tenermi distante con le mani e gambe. Una zuffa che dura pochi istanti, giusto il tempo di capire che sta facendo sul serio. La prendo per i polsi e glieli alzo oltre la testa, oltre il bracciolo del divano. Le sono sopra con tutto il mio peso, non può muoversi, non può scappare.
    
    Ci fissiamo negli occhi.
    
    Fa l’arrabbiata, ma leggo bene il desiderio in quello sguardo.
    
    Adoro quando mi guarda così.
    
    “Sei uno stronzo.”
    
    Non c’è altra risposta se non metterle la lingua in bocca. Si oppone, cerca di spostare il viso per impedirmelo.
    
    “Sul serio?”
    
    “Fanculo.”
    
    Sospiro. Riesco a tenerle i polsi con una mano sola. Fa una smorfia, forse stringo un po’ troppo. ora che ho una mano libera posso ...
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