1. Guerra e pace


    Data: 29/05/2022, Categorie: Erotici Racconti Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Etero Racconti sull'Autoerotismo, Autore: Mr.Goodbye, Fonte: RaccontiMilu

    ... voglio solo arrivare a casa e concedermi una meravigliosa scopata riappacificatrice. Alla sola idea di tuffarmi tra le sue cosce mi viene duro. Così penso ad altro, mi concentro sul lavoro, chiacchiero coi colleghi ma… la sento. Nella mia testa. in un angolino della mia mente c’è lei, la mia adorata Emma, nuda e lasciava, che mi chiama e mi invita a prenderla.
    
    E la mia concentrazione va a puttane.
    
    Quando finalmente timbro il cartellino sembra quasi che si aprano le porte del Paradiso e non riesco a smettere di sorridere. Oh sì amore mio, adesso arrivo a casa e dove ti trovo ti inchiodo. Sono eccitato alla morte, sento il cuore battermi in gola e, se potessi, mi metterei a correre. Sto godendo al solo pensiero di stringerla a me e infilarle la lingua in bocca.
    
    Finalmente mi chiudo la porta di casa alle spalle.
    
    Le finestre sono aperte, c’è profumo di limone nell’aria. Riconosco le note di Stressed Out dei Twenty One Pilot. Mi piace il mio appartamento e con Emma ha acquisito quel tocco femminile che ci mancava per prenderlo perfetto. Sfilo le scarpe, appendo la giacca all’attaccapanni ed eccola lì, la mia Musa, seduta di traverso sul divano persa tra le pagine di un libro. Un paio di calzettini rosa con la faccia da gatto le avvolge i piedi, lasciando le gambe, una sopra l’altra, scoperte fino ai pantaloncini “fastidiosamente” corti. Riconosco la maglietta, bianca con lo Stregatto della Disney appollaiato su un ramo. Mi chiedo se abbia messo il reggiseno o se le ...
    ... sue meravigliose tette siano libere e felici. Se proprio vogliamo trovarle un difetto sono un po’ basse, ma sono piene e tonde, con due capezzoli che guardano in su e che, quando la mia metà si eccita, diventano irresistibili. Quante volte mi sono preso sonori schiaffi perché li ho stretti troppo, che sia tra i denti o tra le dita…
    
    La adoro. Dal primo momento che l’ho vista quella sera al pub. Potrei stare ore ad ammirarla per il semplice fatto che è bella.
    
    “Bentoranto” mi dice da dietro il libro con tono neutro. Sono pronto a scommettere che stia facendo la sostenuta solo per farmi pesare la discussione della notte precedente, ma solo per gioco. Accenno un sorriso, mi avvicino senza rispondere. Ho così voglia di lei che mi fa male il cuore, ma non voglio correre, voglio godermi ogni istante. Mi avvicino e la guardo ancora, ne ammiro le curve. mi inginocchio accanto alle sue gambe, inizio ad accarezzarle una coscia.
    
    Tra noi c’è ancora silenzio.
    
    Sono certo che ora non stia leggendo, stia solo fingendo e, lo confesso, non se aspettarmi uno schiaffo o un bacio. Nel dubbio continuo. Anzi, oso. Le poso un bacio proprio su una rotula. Un bacio che non ha nulla di innocente e che lascia trasparire il mio desiderio. Una mano le accarezza un polpaccio, ne segue le forme, lo massaggia. Scendo fino alla caviglia. La sua pelle è morbida e liscia, non posso pensare di esserne privato.
    
    Emma non si scompone.
    
    Vorrei prenderle quel libro e lanciarlo via, afferrarle il viso con ...
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