1. Eneide Postmoderno-Dell’Isola di Gunkal


    Data: 28/05/2022, Categorie: Erotici Racconti Etero Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... prendiamo noi.-, chiarì Atruk con tono di supponenza. L’espressione di Janus s’indurì, il viso contratto nel disprezzo di una simile proposta.-Io rifiuto il tuo patto, Atruk dei barbari! Torna dal tuo re e degli che da noi altro non avrà che lutti e battagliere gesta!-, esclamò. Il barbaro annuì, apparentemente indifferente.-E sia.-, disse ripartendo. Janus rimase immobile, guardandolo sparire ad est. Calò il silenzio.Poi, fu Maghera a parlare.-O guida degli Esuli. Hai messo la nostra incolumità e il nostro onore prima di quello di tutti i tuoi compagni! Di questo io ti ringrazio e giuro su questa terra e per le stelle della Dea Madre che su di te brillano fiere che io e le mie sorelle ti serviremo sino al nostro ultimo respiro nel modo che più riterrai opportuo.-, promise inchinandosi all’esule. Lui la fece alzare.-Non serve giuramento alcuno, o Maghera di Kelraes. Sei nostra compagna nella sventura e mai, mai io cederò finanche per la salvezza della vita mia alcuna di voi a codesti barbari.-, disse.L’amazzone annuì, lacrime di commozione sul suo volto come sui volti delle altre.Il giorno successivo fu dedicato alla difesa. Janus fece erigere una barricata a semicerchio alta quasi quanto un uomo attorno alla nave. Ordinò che ogni Licaneo avesse un’arma da corpo a corpo e una da tiro. Le armi a energia dei Licanei, alimentate da celle energetiche erano ben più efficaci di quelle degli autoctoni ma avevano meno munizioni e imponevano maggior precisione.Di aspetto simile a ...
    ... balestre, non necessitavano di caricamento alcuno se non della pressione del grilletto. Le amazzoni, poco avvezze a tali armamenti, furono disposte sulla nave, dove i loro archi lunghi avrebbero potuto far piovere frecce dalla punta larga sui nemici.Ogni uomo o donna di Licanes abile al combattimento fu reclutato. Molti avevano mazze o strumenti da lavoro dacché le lame dei Licanei, forgiate nell’ormai distrutta patria, erano poche e preziose. Disposti sotto il comando di Janus, Attius e Sullastius (secondo in comando di Attius) i Licanei si prepararono alla battaglia imminente.
    
    Essa iniziò all’alba: il Re Gunkal apparve alla testa dei suoi armati, tutti in sella ai metallici e scoppiettanti destrieri e tutti armati di lame e mazze, sebbene non mancassero le armi da fuoco.I guerrieri barbari erano tutti di aspetto trasandato, sia uomini che donne. Parevano indisciplinati, una marmaglia rozza ed eterogenea. Erano privi di stemmi e riconoscimenti e si muovevano a gruppi di dieci, ognuno al comando di un capo che poco si distingueva dalla massa.Il Re, non diverso dagli altri aveva capelli lunghi scuri, il viso squadrato, il petto adornato di una corazza dorata, il destriero muntio di armi montate sulla parte anteriore e la voce tonante.-Stranieri!-, esclamò dall’alto della collina che da est dominava la spiaggia, -Vi ho concesso la mia amicizia in cambio di un semplice pegno. L’avete rifiutata! Ora vi prometto che pagherete col sangue la vostra arroganza!-. Ordinò dunque la ...
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