1. Eneide Postmoderno-Dell’Isola di Gunkal


    Data: 28/05/2022, Categorie: Erotici Racconti Etero Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... carica.I barbari sciamarono verso la barricata, sparando sui Licanei attestati sulla spiaggia.Janus sentì alcuni dei suoi lamentarsi colpiti, udì gli schiocchi delle armi da fuoco, le selvagge risa dei barbari caricanti, ma attese ordinando di attendere finché il nemico non sarebbe stato sufficientemente vicino da poter massimizzare l’effetto delle armi energetiche.Atteso l’arrivo a gittata dei nemici, Janus diede l’ordine. -Fuoco!-.-Lanciare!-, ordinò Maghera dal ponte della galea.La spiaggia baluginò di luci quando le armi prismatiche dei Licanei trapassarono carne e metallo in pari misura. L’orda fu falciata, alcuni furono abbattuti dal medesimo colpo che penetrò facilmente più nemici, altri si scontrarono trascinati dall’impeto dell’assalto, mentre le frecce delle Amazzoni, dotate di ben più gittata, colpirono chi fu tanto assennato da fermare la propria carica. L’orda si disgregò, feriti e morenti che arrancavano, scagliati dai metallici destrieri, urtandosi, tentando nonostante tutto di attaccare e vincere.Attius si lanciò in avanti, a capo di una decina di Licanei, abbattendo diversi nemici ormai appiedati. Trapssò con la sua lama lo stesso Atruk.-Il tuo messaggio é stato recepito. Ora porta il nostro agli Dei: Licanes non s’abbassa allo schiavismo!-, esclamò abbattendolo. Re Gunkal, rimasto sulla collina a contemplare la battaglia credendola trionfale, ordinò la ritirata, il viso incollerito alla vista della strage sul litorale.Il bilancio della giornata fu pesante ...
    ... per gli autoctoni: ben più di un centinaio erano morti e i feriti e i morenti furono finiti a colpi di mazza e lama. I Licanei avevano subito un ventina di perdite tra cui sedici feriti e quattro morti. Tra essi figuravano Letus, figlio di uno dei nobili della città e il giovane Cmenus, figlio dell’Apotecaria Linnea. I riti funebri furono rapidamente celebrati quella stessa notte, i corpi bruciati secondo l’uso di Licanes, monete di rame lasciate sugli occhi per pagare l’Acheronte, il traghettatore dei defunti.
    
    Re Gunkal era furente. Le attenzioni di Nea, sua schiava e concubina favorita non riuscirono a calmarlo anzi lo fecero solo infuriare di più. La congedò, bevendo da una botte il forte liquore tipico della sua gente. Ma neppure quello placò la sua furia.Gli stranieri avevano ucciso suo figlio Atruk. Il suo secondogenito, eppure amato per il valor guerriero! Non avrebbe avuto pace sino a che non sarebbero morti tutti. Fece chiamare il suo primogenito, Daluk. Costui aveva partecipato all’attacco e si era ben portato, abbattendo anche alcuni nemici. Era meno abile di Atruk ma essendo il primogenito era suo successore di diritto.-A te sta vendicare tuo fratello e dimostrarti degno del tuo retaggio. Fallo e sarai mio erede, fallisci e sarai come morto per me.-, gli ingiunse. Daluk annuì, accettando.Gunkal congedò il figlio, girò tra i suoi soldati, rinfrancandone lo spirito con tonanti promesse di bottino, donne e massacro. Essi non erano piegati ma non si erano certamente ...
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