1. Eneide Postmoderno-Dell’Isola di Gunkal


    Data: 28/05/2022, Categorie: Erotici Racconti Etero Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    Ripresosi dallo svenimento, lesto Janus si volle assicurare delle condizioni di nave ed equipaggio.Thelea, la giovane Amazzone lamentava i dolori di chi mai aveva dovuto condurre navi o vele. Maghera soffriva silenziosamente il dolore a una caviglia e altri erano feriti ma tutti in modo leggero.Titus e Maraius erano stati sbalzati fuori bordo dalla tempesta. Erano gli unici due morti.Disponendo rapidamente un perimetro difensivo e d’iniziare le riparazioni allo scafo, seriamente leso durante la terribile traversata e il tremendo arrivo sull’isola, Janus ordinò che una squadra con lui a capo andasse a verificare cosa ospitasse l’isola.Essa era ben curiosa e v’erano due edifici apparentemente in rovina in lontananza ad est.il bosco, da cui gli esuli presero il legname per le riparazioni era invece a nord.Janus condusse la sua squadra sino agli edifici, scoprendovi un deposito di carne, tenuta in celle che abbassavano la temperatura in modo notevole per favorirne la conservazione.-Cibo! Prendiamolo tosto che le nostre scorte s’assottigliano.-, ordinò. Così fecero i quattro uomini della sua pattuglia e quella sera, gli Esuli banchettarono, la carne cucinata sui fuochi dalle Amazzoni di Kelraes, ben più avvezze a quel tipo di cibo di Janus e dei Licanei.Ma, al culmine di tale convivialità, un inviato apparve. Un barbaro su un destriero metallico.Esso era munito di due ruote e una sella, cavalcatura priva di vita eppure scoppiettante e raffazzonata, pareva dover esplodere a ogni ...
    ... pié sospinto. Il suo cavaliere non era meno primitivo nell’aspetto, il torso nudo sfregiato da cicatrici e solcato da tatuaggi. Pareva sudicio, i capelli unti e la barba raccolta in trecce altrettanto poco curate. Il viso era squadrato e altero e portava un’arma bizzarra che Janus riconobbe come una primitiva arma da fuoco, ben inferiore alle armi usate dai Licanei ma nondimeno letale.-Stranieri. Avete rubato la carne di Re Gunkal. Questo richiede un pagamento da parte vostra o sarà sparso sangue.-, disse in tono aspro nella lingua che tutto il mondo conosceva.-Chi sei tu che parli di retribuzione e di sangue sparso?-, chiese Janus.-Io sono Atruk, figlio di Nea, della tribù di Gas. Il Re mi manda ad avvisarvi che se non pagherete, calerà su di voi facendo scempio dei vostri uomini e prendendo schiave le vostre donne.-, disse.-Non possediamo nulla di valore.-, disse Attius. Il barbaro gettò un occhio concupiscente alle amazzoni di Kelraes che lo guardarono con disprezzo. Si leccò le labbra screpolate.-Falso, straniero. Possedete quelle donne. Datecele e potrete lasciare l’isola in pace quando le riparazioni della vostra barca saranno concluse, in amicizia con il Re.-, disse.-Darvele?-, chiese Janus. Era confuso e orripilato dall’idea di mercanteggiare la pace consegnando quelle donne a un fato decisamente brutale e terribile per mano di barbari come quello che a lui ricordavano bene i Cimanei e le loro brutali usanze. Mai un figlio di Licanes avrebbe fatto ciò.-Darcele. Le ...
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