1. 021 psicoterapia del cazzo


    Data: 13/05/2022, Categorie: Gay / Bisex Autore: CUMCONTROL, Fonte: Annunci69

    ... un po’ a mio agio ecco tutto.
    
    - Sorvoliamo questi aspetti tecnici CUM, la prego, che poi si lamenta degli insulti che si prende su A69
    
    - No per carità, di pulito stavo pulito. Certamente avevo fatto solo una puzzettina in un giorno, e dottorè io ve lo giuro, aria dottorè, solo aria, che le posso dire, una brezza di pesco che và giù fino al mare guardi. Lei scorreggia spesso dottorè?
    
    - Vorrei seguitare nelle sue narrazioni, se non le dispiace.
    
    - Insomma. Erano una dozzina di tali. Direi tra i 35 e i 60 anni. Tutti a modo loro molto maschi diciamo, scurrili quel tanto che basta per sentirsi a proprio agio come una piccola fiammiferaia. Ha presente la piccola fiammiferaia, quella scema col banchetto dei cerini. Mbè io mi sentivo tale, salvo essere presa a male parole e pisciate in faccia dai passanti il giorno di Natale.
    
    - Paragone ardito..
    
    - Paragone ardito… Senti come parla la mia dottoressa. Molti di loro avevano una pancia molto prominente ma sembravano tutto sommato in buona salute. Erano sodi diciamo e costituzionalmente forti, non come certi ciccioni del mondo nostrano che osano chiamarsi bears solo perché vanno all’ingozzo col carboidrato.
    
    Quelli si mangiavano coniglio arrostito a sette ganasce e scodelle di fagioli a pochi passi fiume che era un piacere a guardarli.
    
    - Le piacevano insomma.
    
    - Molto. Non so, io li trovavo brutali e al contempo affascinanti, forse perché non capivo una minchia di quel che si dicevano. L’unica cosa che ...
    ... comprendevo era il rutto. Si, il rutto, universale vernacolo dell’omo vero che li accomuna tutti. Certi ruttazzi dottorè, avreste dovuto udirli. Rutti all’unisono, come cori, durante e dopo la cena, cui ebbi l’onore di presenziare banchettando tra coniglio allo spiedo e litri di vodka. Furono gentili con me.
    
    - E del suo fidanzato, nessuno struggente ricordo? D’altro canto era trascorso solo un giorno da quando....
    
    - Un cazzo. Anzi, quasi ringraziai la sorte perché superato il primo momento di sgomento io quasi mi sentii felice di esser tornato single tra tutti questi sconosciuti. Mi chiedevo anzi, quanto cazzi sarei stato capace di prendere dopo cena, e la cosa mi faceva sorridere… non come oggi che certe situazioni te le vedi solo su you porn. Io stavo vivendo la mia vita, in un mondo lontano, alla luce dei falò, sommerso da rutti e litri di vodka, e con la struggente aspettativa che fossi ingozzata di cazzo, colmata di sborra e docciata di urina per tutta la notte.
    
    La dottoressa, udendomi si allontanò dalla sua libreria. Si accostò sul bordo della poltrona che stava davanti a me, ed allungandosi felina, poggiò i gomiti sulla spalliera, ritraendo una piede per massaggiarsi la caviglia, e poi mi disse:
    
    - Descriva cosa accadde.
    
    - Dunque dottoressa, dopo cena a me girava tutto. Qualcuno venne a pisciarmi nella scodella dei fagioli e io anziché incazzarmi ridevo come una demente, tanto stavo ambiraca. Poi vidi alcuni di loro gettare dei dadi sulla coperta. Applaudivano al ...
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