1. 021 psicoterapia del cazzo


    Data: 13/05/2022, Categorie: Gay / Bisex Autore: CUMCONTROL, Fonte: Annunci69

    ... raggiungere il mare, il suo mare, che è anche mistero e vita, ma è il suo mare CUM.
    
    - Dottorè mo’ non ci sto capendo più una beata minchia.
    
    - Lei (il fiume) tende alla esperienza primigenia, quella con suo padre (il mare), che per lei fra tutte è stata l’esperienza più totalizzante.
    
    - Ma li mortacci dottorè quanto sa.
    
    La dottoressa, abituata evidentemente al mio turpiloquio, mostrava una serenità di spirito nell’incamerare le brutture del mio linguaggio. Posati entrambi i piedi sul pavimento, la dottoressa si accostò alla libreria. Allungò il braccio alla mensola più alta, e accarezzandosi il tubino antracite disse:
    
    - Continui nella sua narrazione.
    
    - E niente. Insomma. Eravamo finalmente arrivati. Il furgone frenò di brutto che io dottorè, a cessa proprio ruzzolai tra i due sedili, anteriori e posteriori, e i bruti omaccioni non solo risero, ma riposero le minchie nella patta e uscirono dal mezzo trascinandomi fuori di caviglia.
    
    - Ebbe paura?
    
    - Una cacarella dottoressa. Quando mi sollevai vidi altri furgoni sul greto del fiume. Il sole pallido dell’inverno già tramontava e dal fiume giungeva un’umidità mortificante per le mie articolazioni. Uno dei quattro signori mi acciuffò per il di dietro della giubba e ci dirigemmo così a passo spedito verso gli altri furgoni dove altri brutti signori stavano bevendo vodka mentre alcuni di loro accendevano il fuoco o allestivano delle sudice tende di tela grezza.
    
    - Pensava ancora al suo uomo? Aveva timore?
    
    - ...
    ... Devo ammettere che quella atmosfera così, diciamo, tra uomini, mi fece sentire come a mio agio. Quando iniziai a intravvedere uomini scrollarsi le minchie dopo una sana pisciata sul fuoco, sentii come dentro di me una sorta di pace nel cuore. In quegli attimi non badai al mio uomo, né provai timore alcuno, perché tutte quelle minchie piscianti mi distraevano dal mio dolore. Di certo non potevo immaginare cosa da lì mi sarebbe accaduto, ma mi sentii un pelino più tranquillo ecco, direi per due precise ragioni…
    
    - Può dirmi la prima?
    
    - Beh, intanto se mi avessero voluto far del male lo avrebbero fatto subito.
    
    - Può dirmi allora la seconda?
    
    - Il fatto di aver degustato un cazzo, senza che però questo mi sborrasse nella bocca, mi lasciava pronosticare che il gioco sarebbe continuato dopo, e l’idea di succhiare quella stessa minchia davanti al fuoco e magari in compagnia di tutti, beh, dottorè, non è una cosa che ti capita tutti i giorni insomma.
    
    - Era come dire “libero da ogni turbamento”?
    
    - Non proprio.
    
    - Beh CUM sembrerebbe di si invece.
    
    - Non proprio.
    
    - Riesce a riempire di contenuto questa affermazione del “non proprio”?
    
    - Beh una cosa sola mi turbava..
    
    - Me la spieghi allora.
    
    - Il culo?
    
    - Ehm, il c..?
    
    - Si dottorè. Putacaso mi avessero voluto scopare, no? Pareva brutto pareva, chiedere che so’, una peretta, no?. E siccome che erano du’ giorni che non mi sciacquavo il buchino, fica cacante come lo chiamava mamà, volevo potermi sentire ...
«1...345...8»