1. Jessica cerca aiuto


    Data: 26/04/2022, Categorie: Lesbo Autore: robertelle, Fonte: EroticiRacconti

    ... la colazione: “Forza alzati, devi filare a scuola”. “Ma sono le sette…”. “Forza alla doccia”. La tirai quasi giù dal letto e la portai in bagno, le diedi una cuffia, ne misi una anch’io e aprii la doccia. Eravamo ambedue due nude, lei protestava, io ridevo, poi rise anche lei, presi la spugna e la insaponai. Jessica C. fece lo stesso con me, tutte e due maliziosamente ci guardammo ridendo: “Guarda che praticello”, disse. “E tu, sembri un pulcino”, le tirai i peli e la stuzzicai vagamente. Poi fuori ad asciugarci.
    
    “Io – disse all’improvviso – non sono mai stata con nessuno”. Venne decisa verso di me mi abbracciò. Fummo estranee per l’ultima volta, un attimo dopo le nostre lingue s’incontrarono e ci divorammo. Finimmo per terra sopra gli asciugamani e l’accappatoio. Scesi sui suoi seni, così teneri, così sodi, le straziai un po’ i capezzoli, la mordicchiai. Respirava forte e subito ricambiò, imparava veloce. La febbre dalla fica mi era salita alla testa, mi battevano le tempie, andai subito al sodo, le alzai le gambe e cominciai a leccarla e a mordicchiarla all’interno delle cosce, vedevo il suo pube gonfio che si offriva, la tenevo contro di me infilandole le mani nel solco del culetto. Poi allargai la sua ferita con la mano e la baciai come fosse la sua bocca, era aspra, piena d’umori, mi sembrava di bere alla fonte della vita.
    
    Lei si lamentava piano, me la stavo lavorando alla grande, aveva la clito rilevata, armeggiai con la bocca ...
    ... e la lingua come se fosse un cazzetto, la succhiai e infilai guardinga un dito nella sua fica.
    
    La mia farfallina era tutta piena di umori, qualche piccola goccia imperlava i miei peli – non ho mai voluto rasarmi più di tanto, mi sembra poco serio.
    
    Jessicaa girò su un fianco, e mi venne addosso, si buttò in mezzo alle mie gambe, abbracciò le mie cosce e baciò e leccò, mi serrava con una forza che mi sorprese, infilava la lingua come fosse un pene, cominciavo a venire, lei liberò il braccio destro e tittillò con un dito il mio sfintere, poi decisa lo fece entrare mentre io entravo in orgasmo, sentivo le contrazioni incontrollate del mio ventre, lei strisciò su di me infilandomi la lingua in bocca…
    
    Riconoscente le accarezzai le piccole labbra, appoggiai il dito all’ingresso della sua micetta, lei mise la sua mano sulla mia e premette forte, il dito entrò dentro senza incontrare resistenza, così capii…
    
    Mentre godevo e l’amavo, mentre la…iniziavo, scoprivo che era una donna, probabilmente ben trafficata, ma ormai della sua truffa non m’importava più, volevo solo che godesse con me, così entrai dura con due e poi con tre dita mentre leccavo e succhiavo e non la lasciai finché non la sentii gemere forte e venire e le mie dita non furono impastate del suo fluido, le tirai fuori, glie le offrii, le succhiò e restammo abbracciate.
    
    Incominciai a pensare al futuro. Ancora non avevo capito che lei se l’era già programmato…
    
    Iolanda A. 
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