1. Jessica cerca aiuto


    Data: 26/04/2022, Categorie: Lesbo Autore: robertelle, Fonte: EroticiRacconti

    ... andare a dormire dalla tua amica Luisa”. “Certo, se vuole faccio così”. “Va bene, fai così”, dissi e chiusi il cassetto. “Però – continuò lei – preferisco restare qui”.
    
    Mangiammo mozzarella e pomodori, le diedi un mio pigiama, quello con le gallinelle rosse su fondo azzurro. Mentre si cambiava in bagno, telefonai a Ginevra per disdire, “una questione di famiglia” dissi, poi mi vestii, restando in intimo e mi misi la vestaglia. Ci sedemmo davanti alla tivù, lei si era messa nuda, aveva adattato il mio pigiama che le cadeva quasi giusto, prese subito il telecomando: “Che meraviglia c’hai Sky..”, si mise a smanettare da un canale all’altro, mi raccontò della sua musica preferita, del cinema e dei vari programmi, senza averli quasi mai visti li conosceva tutti.
    
    Si appoggiò contro di me, la sua voce divenne un mormorio e si addormentò. Mi spostai silenziosamente e andai in bagno a prepararmi per la notte. Sistemai la camera da letto, lasciandola in penombra. Poi andai a prenderla e la portai a dormire.
    
    Ci salutammo (bacini della buona notte) e si addormentò quasi subito, lei dalla sua parte io dalla mia. Ero umida e tesa, mi toccai leggermente senza muovere il letto e così scivolai nella notte. Saranno state le due, quando la ragazzina si girò e mi abbracciò continuando a dormire. Le passai un braccio attorno alle spalle, i visi erano vicinissimi, lei respirava proprio contro il mio collo, il pigiama s’era aperto e guidava il mio sguardo sul suo piccolo seno con ...
    ... l’aureola molto marcata, le diedi un lieve bacio sulla guancia, lei istintivamente si strinse ancora di più e ricambiò con bacino sulla bocca, sapeva vagamente di muschio. Ci tenemmo abbracciate per quasi tutta la notte. Io ero sveglia con gli occhi chiusi. Quando lei si mosse girandosi ancor più verso di me, aprii la mia giacca del pigiama e infilai il braccio destro nella sua giacca, ora sentivo il suo piccolo seno premere contro di me e il suo calore mi faceva gonfiare la figa. Si svegliò: “Scusa”, poi scese da letto si tolse il pigiama e si rinfilò sotto le lenzuola “Fa troppo caldo, toglitelo anche tu”. Restai a seno scoperto e mi rimisi a letto. Lei tornò ad abbracciarmi, ma ora sentivo che non ero più la sua mamma. Infatti mi baciò schiacciando le sue labbra sulle mie “ Sono tanta felice di stare con te…”, aveva abolito il lei, qualcosa era cambiato. La baciai lieve sugli occhi, le mie mani erano forti e dolci sulla sua schiena, poi scesi sempre delicatamente sulle labbra, lei le socchiuse, io accennai ad entrare: così ci scambiammo il primo bacio. La ragazzina aveva la sapienza d’una donna, la sua lingua aveva l’entusiasmo della neofita. L’accarezzai per bene, mentre continuavo a baciarla, ma non toccai il suo seno, né tantomeno la sua micina. Jessica C. sospirò: “Ti voglio proprio bene…”. “Non credere di poterti comportare sempre così. Questo è un momento di tenerezza, ma io non sono tua madre…”. Prudentemente, volevo tenerla sulla corda.
    
    La mattina la svegliai e preparai ...
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