1. Amara - III


    Data: 18/04/2022, Categorie: Masturbazione Autore: ALTer, Fonte: EroticiRacconti

    ... le mani inserite sotto al maglione per abbottonarsi la camicia, e nel correre fu per miracolo che arrivò indenne all’edificio relegato a quelli di Graphic.
    
    L’Accademia di Belle Arti è pressappoco paragonabile a un condominio. Ogni diverso corso, come i membri di un condominio, trova difetti e mancanze in ogni altro corso, a parte quelli di Fashion e quelli di Graphic. Quelli di Fashion stanno così in culo a tutti che persino tra loro si lanciano occhiate reciproche di odio. Quelli di Graphic invece sono così simpatici e disponibili che si è ben pensato di tenerli il più lontano possibile dall’Accademia e dagli altri corsi per non coinvolgerli nei giornalieri bagni di sangue dell’istituto. Ecco perché la corsa di Amara le fece sfrecciare mezzo centro storico, prima di raggiungere l’edificio di Graphic.
    
    Con il fiatone, stanca, affamata e con i capelli in completo disordine aspettava di entrare nell’ascensore che l’avrebbe portata al secondo piano, dove si teneva l’orientamento. Assieme a lei erano arrivati altre due studentesse.
    
    Dentro l’ascensore, un buco di un metro per un metro ma alto due, Amara aveva lo sguardo fisso ai suoi piedi, stipata e schiacciata contro una delle quattro pareti per evitare il più possibile un contatto fisico che avrebbe potuto avere esiti catastrofici. Quando a un tratto sentì una piacevole fitta contro l’ingresso della sua vagina.
    
    Gli studenti neo-diplomati che decidono di entrare nei corsi di grafica, che sia d’arte, di design o di ...
    ... pubblicità, compiono tutti lo stesso errore. Ben consci di vivere in un paese che sia mentalmente che in qualsiasi altro senso vive vent’anni indietro, supportano la tesi che anche le accademie di design vivano in questo stato retrogrado. Immaginate poi la sorpresa di questi ragazzi e ragazze nell’apprendere che le squadre, i righelli e gli A3 che erano costretti a portarsi da casa alle superiori, qui all’Accademia erano stati completamente sostituiti dai computer e dalla sequenza pressoché infinita dei programmi della Adobe.
    
    Amara poté quindi constatare che la cartella di quell’ignara studentessa le stesse felicemente stuzzicando la fica. Nel cervello di Amara stava avendo luogo una guerra civile impari: da un lato i neuroni sottomessi alla lussuria che usavano la scusa che le mani non potessero muoversi perché non c’era spazio nell’ascensore, armati della più importante delle cause “Sono almeno dodici ore che sta stronza non si masturba!” e dall’altra sponda i pochi neuroni rimasti ancora in funzione, contrari all’atto e ligi all’etica e al dovere. Trai due schieramenti vi erano inoltre innumerevoli vittime, almeno il 50% dei neuroni era infatti collassato nella spirale di piacere che ogni volta lasciava Amara inerme alle proprie voglie.
    
    La cartella in plastica dura stava giocherellando con il clitoride di Amara. Le mutandine e i collant poco potevano nei suoi confronti e Amara, che stava trattenendo tanto il respiro quanto chiusi tutti gli orifizi del suo corpo, si ...
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