1. Amara - III


    Data: 18/04/2022, Categorie: Masturbazione Autore: ALTer, Fonte: EroticiRacconti

    ... finestre dell’edificio di fronte la stavano chiaramente fissando. Qualcuno le stava anche lanciando un occhiolino malizioso, ma nessuno faceva un verso. Nessuno si azzardava a dire niente, come se ci fosse il pericolo di spezzare un qualche incantesimo nell’aria. Ad Amara si gelò il sangue. Posò la tazza con i cereali sul bordo e con metà busto ancora fuori dalla finestra chiuse una delle due ante.
    
    Amara vedeva chiaramente dall’altra parte. Per cinque giorni aveva camminato nuda per casa, masturbandosi e lasciandosi andare ai più lascivi comportamenti sotto gli sguardi piacenti dei suoi vicini di casa. Ignorò bellamente la tazza che fece un volo di tre metri quando Amara richiuse frettolosamente le finestre. Doveva comprare delle fottute tendine.
    
    Cinque minuti dopo le suonò il campanello e venne così a conoscenza dell’anziana coppia che viveva al piano inferiore. La vecchietta tutta raggrinzita con cui fece conoscenza la pregò gentilmente di non lanciare oggetti dalla sua finestra sulla strada, avrebbe potuto colpire qualcuno. La pregò anche di mettere su della musica quando invitava i suoi amici a casa perché le mura del palazzo erano sì spesse e insonorizzate, ma non quelle del soffitto e del pavimento. Amara salutò la vecchia con lo sguardo fisso nel vuoto e la faccia più rossa del colore delle sue mutandine. Finché non giunse la settimana dell’accoglienza, Amara non si masturbò più in pieno giorno e durante la notte, lo faceva nel silenzio più assoluto, cercando di ...
    ... evitare ogni minimo verso o gemito. Il che era molto difficile, specialmente per chi come lei ha orgasmi di tale intensità. Aveva passato ogni giorno con l’ansia di farsi scoprire dalla vecchia grinzosa o dai vicini portoricani. Aumentò così l’ammontare di stress per una ragazza che, abituata a passare un terzo della propria giornata a masturbarsi, si vedeva costretta a ridurre a cinque minuti di orgasmo a notte e circa una mezzora di incoscienza derivante dall’ondata anomala di piacere.
    
    Il primo giorno di accoglienza Amara aveva deciso di andare a dormire presto per svegliarsi prima così da darsi un paio di minuti di piacere, ovviamente in rigoroso silenzio, per evitare di farsi salire la voglia il primo giorno di pseudo-lezione. Si svegliò alle 9:10.
    
    Per chi non lo sapesse, il pavimento del centro storico maceratese è composto da sanpietrini, cubi irregolari di pietra che ogni anno mietono numerose vittime. Amara correva, ancora mezza svestita, sulle trappole mortali che solo una mente marchigiana poteva ordire. Si era infilata i primi vestiti che le erano capitati a tiro: camicia bianca mezza sbottonata, maglione beige sopra, una graziosa gonnellina rosa sotto, collant neri nuovi e un paio di mocassini marroni. Era riuscita a ficcare in borsa con un unico movimento del braccio pc, cavo di alimentazione e mouse e adesso, a tracolla sulla spalla, la borsa le sbatteva prepotentemente sul sedere, quasi come un fantino che frusta il cavallo. Mentre correva, Amara teneva ...
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