1. La signorina Nunzia


    Data: 01/04/2022, Categorie: Feticismo Autore: Ottobre Rosso 66, Fonte: EroticiRacconti

    ... finale. Poi aprì un cassetto del settimanile accanto e tirò fuori un foglio con l'intestazione del ministero della pubblica istruzione.
    
    “C'è anche un'altra cosa che devi sapere. Fra 15 giorni mi trasferirò a Verona. Dove dopo più di 10 anni che attendevo, mi è stata assegnata la cattedra che avevo vinto in un concorso. Anche per questo, vedi, sarebbe impossibile frequentarci ancora, sia pure saltuariamente di nascosto...”
    
    Una lacrima le scese sulla guancia, abbassò la testa e mi pregò di andare via.
    
    “E' stato bello e ti porterò sempre nel mio cuore perchè mi hai fatto riscoprire donna”
    
    Queste furono le sue ultime parole.
    
    Tornai a casa con la morte nel cuore, feci di tutto affinchè i miei genitori non si accorgessero del mio stato emotivo. Ma appena solo nella mia stanza alternavo pianto e seghe immaginandomi ancora con lei a godere dei suoi piedi. Studiai pure qualche maniera per poterla raggiungere a Verona, ma niente non ci riuscii. E di lei per molti anni non seppi più nulla.
    
    Fino a quando un giorno, quando oramai quasi non ci pensavo più, anche perchè conobbi altre donne compresa quella con cui convivo ancora adesso, una telefonata di mia madre mi riportò a lei. La Signorina Nunzia era ...
    ... morta per un infarto, mi disse, e che i funerali si sarebbero svolti qui in città dove era riuscita a farsi trasferire da Verona dove si era pure sposata.
    
    Così, con la cornetta ancora appesa all'orecchio, rividi, come in una sorta di moviola, tutto il film dei nostri incontri in quel mese e mezzo di sesso sfrenato e spensierato. Risentii le sue parole e rividi scenderle sul viso quella lacrima mentre mi salutava per l'ultima volta.
    
    Quindi mi recai nella chiesa dove si svolgevano le esequie. C'erano poche persone. Nel banco in prima fila c'era un uomo anziano, doveva essere il marito. Lo osservai cercando di non essere visto e per un attimo ebbi un fremito di gelosia pensando che, diversamente da come sognavo io a quei tempi, lui aveva avuto la fortuna di averla tutta per se giorno e notte. Magari, chi lo sa, è stato per lei quello schiavetto che avrei voluto essere io e pure a lui avrà riservato la goduria di quei suoi piedi stupendi.
    
    Fu solo un attimo. Posai una rosa rossa sulla cassa, mandai un bacio con la mano e andai via
    
    “Ciao Nunzia. Adesso starai salendo la scalinata per il paradiso, la stessa che hai fatto salire a me in quei giorni stupendi, grazie di essere esistita, che la terra ti sia lieve” 
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