1. Il bodybuilder sfregiato, la giornalista e l'inchiesta 1/2


    Data: 19/01/2022, Categorie: Etero Autore: Familiare, Fonte: EroticiRacconti

    ... fascicolo poteva essere il trampolino per la sua carriera come la pietra tombale: se il suo direttore avesse scoperto che lei aveva rifiutato quei documenti, l’avrebbe buttata fuori a calci. Era fregata. Afferrò il fascicolo a denti stretti: «C’è altro?»
    
    Lui tentennò e per un istante la sua impassibilità si incrinò. Abbozzò un sorriso: «Bè, alla fine sono riuscito ad avere il tuo numero di telefono.»
    
    «Bravo» disse lei, poi si alzò senza salutare e filò in redazione.
    
    Era una sede vecchia e trasandata. Moquette marrone per attutire i suoni, pareti di vetro e alluminio, scrivanie anni ’70, computer del secolo scorso e fogli, fogli, fogli dappertutto. Quando il redattore vide il contenuto del fascicolo chiamò il vicedirettore e lui chiamò il direttore, che finito di leggere fissò Erica come se la vedesse per la prima volta. Chiese come ne era venuta in possesso e lei tentò di restare sul vago, finché il redattore intervenne: «Te li ha dati il gigante sfregiato?» domandò «Perché se è così, sono affidabili.»
    
    «Cosa cambia?» chiese il direttore.
    
    «Ho coperto io la sua storia, sei o sette anni fa» disse il redattore «Quella dell’incendio nella palazzina del quartiere est. Ha una motivazione forte.»
    
    Elisa era curiosa, la redazione quasi vuota e il redattore, come tutti i redattori del mondo, davanti al direttore diventava loquace. Raccontò che Giorgio era un addetto alla sicurezza di basso livello, con una moglie e un figlio. La palazzina dove vivevano non era a ...
    ... norma. Dei cavi si erano surriscaldati, c’era stato un incendio e quando lui era arrivato la palazzina era già mezza crollata. I pompieri tardavano per un incidente sulla statale. Giorgio aveva provato a tirare fuori dalle macerie la sua famiglia da solo.
    
    Non c’era riuscito.
    
    I pompieri l’avevano tirato fuori mezzo morto con le braccia in fiamme.
    
    Tornata a casa, Giorgia cercò in rete la storia. Trovò i telegiornali e le interviste. Giorgio appariva con una corporatura normale, i capelli castani e una mascella qualsiasi. Stava disteso in un letto d’ospedale con gli occhi lucidi e le braccia fasciate, raccontava di avere visto sua moglie e suo figlio, ancora vivi, sotto una trave di cemento. S’era strappato tutti i muscoli del corpo per riuscirci, ma era stato inutile.
    
    «Era troppo pesante» ripeteva.
    
    Elisa tornò a guardare i filmati delle sue gare di culturismo. La prima era due anni dopo l’incidente. Ogni anno il suo record aumentava assieme alla sua stazza. Nell’ultimo era il gigante che aveva conosciuto.
    
    Chiuse e si mise al lavoro.
    
    Consegnò l’articolo alle quattro di mattina, e quando l’inchiesta uscì accadde un putiferio. Le telefonarono dalle testate e dalle redazioni nazionali. Passò una settimana in un vortice di interviste ricevendo tre proposte di lavoro, di cui una a Milano. Era talmente euforica da essersi dimenticata di lui, finché in redazione arrivò un mazzo di fiori e un biglietto: «Ottimo lavoro. G.».
    
    Lo chiamò subito. Parlarono degli sviluppi e ...
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