1. Il bodybuilder sfregiato, la giornalista e l'inchiesta 1/2


    Data: 19/01/2022, Categorie: Etero Autore: Familiare, Fonte: EroticiRacconti

    ... e a lui che la penetrava. Usò solo le mani, e quando stava arrivando vide che Yuri aveva lasciato fazzoletto e preservativo sul comodino. L'idea la fece sentire sporca e perversa. Si sporcò le dita del primo amante e se le infilò in bocca pensando al secondo. L’orgasmo fu intenso e prolungato ben oltre quanto s’aspettasse. Il senso di colpa svanì nel lavandino con un po' di sapone, e al mattino decise di telefonare a Giorgio. Lui rispose al terzo squillo.
    
    «Sono Elisa N., la giornalista. Cosa vuoi dirmi?»
    
    «Non per telefono. Di persona.»
    
    «Dopo come m’hai guardato in spiaggia? Non credo» disse.
    
    Ci fu un istante di silenzio, con i respiri di lui nella cornetta: «Cosa t’aspettavi, baci e abbracci?»
    
    «Un minimo di civiltà.»
    
    «So che voi giornalisti amate il caffè. Beviamone uno insieme.»
    
    Provò ad a dargli un suggerimento: «Senti, Giorgio, tu mi hai fatto paura.»
    
    «Mica ti ho invitata in un vicolo buio. Scegli un posto dove ti fidi tu, se preferisci.»
    
    Lei voltò gli occhi al cielo: «Tra un paio d’ore al Tropicana.»
    
    Era il bar sotto casa sua, ma aveva bisogno di prepararsi. Impiegò il ragguardevole record di 40 minuti per truccarsi, ma perse oltre un’ora tra armadio e specchio. Quando l’orologio segnò dieci minuti di ritardo scelse un prendisole a righe blu e corse fuori prima di cambiare idea.
    
    Giorgio l’aspettava con una camicia di lino a maniche lunghe e dei pantaloni di un completo grigio. L’abbronzatura e gli occhi neri gli davano un’aria ...
    ... mediorientale. Stava a braccia incrociate sul tavolino tondo, che davanti a lui pareva uno sgabello per bambini. Appena la vide si alzò in piedi. Lei s’impose di non sorridere.
    
    «Andavi in spiaggia?» chiese.
    
    «Dimmi quello che devi dirmi e facciamola finita.»
    
    «I giornali hanno fatto un’inchiesta parziale. La Rexxon mi ha silurato perché aveva paura voi veniste a farmi domande. Secondo il loro cervello a nessuno interessano i rami morti, se c’è già gente appesa. Ma il loro è un sistema. Queste sono le fabbriche fuori norma» disse Giorgio, tirando fuori da una ventiquattrore nera un fascicolo e mettendolo sul tavolo «Ci ho messo dentro fabbriche, nomi dei responsabili – quelli veri, non i prestanome – e la lista di incidenti che avete sempre relegato nei trafiletti.»
    
    Elisa fu felice e delusa allo stesso tempo.
    
    Quello che diceva era oro, ma non era quello che sperava.
    
    «Queste cose saresti disposto a ripeterle in un microfono?» chiese.
    
    «Neanche per sogno. Voi giornalisti siete sciacalli. Non mi fido di voi.»
    
    «Allora vai dalla polizia. Che vuoi da me?»
    
    «Oh, ci sono andato. Ma i magistrati si svegliano solo se voi fate casino.»
    
    «Se vuoi un favore, Giorgio, devi imparare a chiederli» disse lei, tirando indietro la schiena.
    
    «Non chiedo favori, offro ragali. Questo fascicolo domattina va dalla vostra testata concorrente. Hai la possibilità di battere tutte le firme grosse, oppure di bucare la notizia. Scegli tu.»
    
    Era stronzo, ma sapeva il fatto suo.
    
    Quel ...
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