1. A che serve l'estate - Orfana


    Data: 24/11/2021, Categorie: Etero Autore: Browserfast, Fonte: EroticiRacconti

    ... qualcuno, mi sono sentita abusata come forse mai prima. L’abuso del cazzo di Stefano sbattuto sulle labbra e poi nella fica. Sì, ce l’ha tanto più grosso di Magic, ma non me ne fregava nulla, non so a te. Mi sentivo abusata e basta mentre scambiava i miei “no! no!” come un finto rifiuto delle sue proposte.
    
    Tu e Stefano avreste dovuto sparire, cazzo. Che ci facevate lì tra i coglioni? Avrei voluto che spariste voi, la sua ragazza, tutto il mondo intorno che si stava risvegliando. Avrei voluto dirgli “siamo solo io e te Magic” e avrei voluto che fosse vero.
    
    E sì, è andata così: mentre stavo scopando con Serena a un certo punto mi sono fermata e le ho raccontato tutto, piangendo. Non mi importava nemmeno di come l’avrebbe presa, non mi importava se avrebbe capito.
    
    – Scusami, non lo sapevo, non avevo idea… – ha risposto lei.
    
    Ha steso un braccio sopra il cuscino e io ci ho poggiato la testa, raggomitolandomi sulla sua spalla, sul suo fianco. E da quel momento siamo ritornate noi due.
    
    Contrariamente a quanto mi sarei aspettata, non mi eccito nemmeno davanti a questi pensieri. Non è che desiderassi masturbarmi, ma avrei scommesso che a starmene in questa posizione oscena e a ricordare queste cose un po’ di voglia mi sarebbe venuta. Nemmeno per sogno.
    
    Mi alzo in piedi e mi piazzo in mezzo a una corrente d’aria per rinfrescarmi un po’. Mi domando se dovrei far partire l’aria condizionata. Che sarebbe anche una bella idea ma, non ci crederete, in questo momento non ...
    ... mi va nemmeno di fare lo sforzo di mettermi a cercare il telecomando.
    
    Mi viene in mente Debbie. Lei tra qualche giorno sarà a Roma e ci vedremo, ok. Ma quando? Le mando un messaggio WhatsApp per domandarglielo. Più che altro per avere davanti una data, un programma, qualcosa da attendere che mi sollevi da questa specie di torpore che mi è saltato addosso appena entrata in casa.
    
    Guardo un attimo il telefono ma le spunte azzurre non appaiono.
    
    Scherzo con me stessa dicendomi che la situazione deve essere proprio grave. Poco fa stavo per sbroccare al pensiero di Magic ed è bastato il ricordo di lui e Serena insieme a smontarmi. Adesso nemmeno il pensiero di Debbie mi provoca qualcosa. E sì che me lo provoca sempre. Chissà che mi succede.
    
    Mentre aspetto la sua risposta scendo giù da Momo, il kebabbaro egiziano sotto casa. Sono talmente stonata che mi infilo un vestito senza niente sotto ma a momenti esco con l’asciugamano in testa. Ho solo voglia di comprare qualcosa per cena, anche se è presto, e già che ci sono farmi rollare un paio di canne. La funzione sociale di Momo consiste anche in questo. Cinque minuti di bella-signorina-Annalisa-come-stai? e sono di nuovo di a casa. Mi spoglio un’altra volta, giro nuda per casa e mi siedo ora in salotto, ora in cucina, ora sul letto di Martina. Senza sapere bene che cazzo fare, mi annoio. Mando in giro un po’ di WhatsApp. Ai miei, a Trilli, a Giovanna, a Ludovica. Mi viene da ridere ripensando a quello che mi ha detto mia ...
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