1. Voli di Gioventù


    Data: 19/10/2021, Categorie: Prime Esperienze Autore: cagliostrus, Fonte: EroticiRacconti

    ... chiudere la porta cominciarono a calarmi i pantaloni. Giocando a fare le mammine con il pupo da lavare, mi spinsero a sedere sul bidet. Con acqua e sapone, le loro delicatissime manine presero a lavarmi le parti intime, mentre le loro voci flautate e carezzevoli cantavano nenie ipnotiche e cullanti. Brutalmente mi riscossi: "Basta! Smettetela!", sbottai. "Andiamo via, non mi piacciono questi giochini", dissi rassettandomi i vestiti. Le due ninfe cessaro il gioco (solo oggi capisco che razza di giovane stupido fossi!) e lasciando il povero pittore affranto fin quasi alle lacrime, uscimmo per strada.
    
    Non ho mai saputo se le mie amiche si siano sentite deluse, quella sera o se, al contrario, fossero state la noia e il disgusto per la penosa atmosfera creatasi nell’atelier ad averle indotte ad inscenare quella farsa. Sta di fatto che ci ritrovammo a casa di Cristina, stanchi e mezzi ubriachi. Lì c’erano solo due letti singoli, ricavati dallo smembramento del matrimoniale del calabrese scomparso. Cristina si getto sul suo, Maria ed io sull’altro.
    
    Nel cuore della notte mi risvegliai lentamente. Qualcosa mi strappava dal torpore, qualcosa a cui tentavo di resistere. Da un lato volevo che la cosa cessasse per sprofondare nuovamente nel sonno, dall’altro una specie di stimolo, – Pipì? – pensai, mi spingeva a riprendere coscienza. Allungai istintivamente la mano a toccarmi il pisello, che era la causa del mio risveglio e... ci trovai una testa!
    
    Era Maria, evidentemente ...
    ... ancora eccitata dalle vicende della sera prima, che me lo teneva in bocca e ne succhiava la cappella fra lingua e palato. Irato e ancora mezzo addormentato l’afferrai per il collo e la tirai su con impeto. Il cazzo turgido le uscì dalla bocca con uno schiocco, mentre le mie braccia conclusero il loro gesto portando, di forza, tutto il corpo di Maria al mio fianco, tirandola praticamente per il collo! Colsi nei suoi occhi uno sguardo di terrore e mi calmai all’istante, pentito della brutalità del mio gesto. La strinsi a me, un po’ imbarazzato e la voglia di farmi perdonare. Così, mentre con la mano sinistra le accarezzavo il viso, rassicurandola, con l’altra le lisciai il ventre piatto scivolando fino al pube.
    
    ‘E’ questo che vuoi?’, le chiesi, carezzandole la vulva umida e carnosa. ‘Siii’, gemette lei allargando le cosce e, afferrata la mia mano, cominciò a spingere le mie dita dentro la sua vulva. "Dentro de mi cogno!" disse esplosivamente ad occhi chiusi, con una voce che era più un soffio, o un respiro.
    
    La forza che una donna, sia pur minuta ed esile, riesce talora ad imprimere al proprio ed al mio corpo, nella spasmodica ricerca del piacere fisico ha in molte occasioni segnato la mia esperienza, con momenti di incancellabile stupore. E quella fu una delle più indimenticabili: Maria, che fino a poco tempo prima sembrava soffrire di dispareunia, con una mano raggruppava le mie cinque dita a formare un cono e con l’altra stringeva e tirava sul polso. Al contempo ruotava e ...