1. Voli di Gioventù


    Data: 19/10/2021, Categorie: Prime Esperienze Autore: cagliostrus, Fonte: EroticiRacconti

    ... contemporaneamente. Senza scambiare una sola parola, ci riaddormentammo profondamente nell’identica posizione: tutt’e due sul fianco, con lei di schiena fra le mie braccia, ora ha un nome: posizione a cucchiaio.
    
    Al mattino, quando le dissi quant’era stato bello incularla nel dormiveglia, Maria mi regalò il più bel sorriso che avesse, dicendo: ‘Guarda che non era mica il culo, quello! Cogno!’. Così dicendo mi saltò addosso, lei che pesava quasi la metà di me. ‘Dai, rifacciamolo!’ aggiunse ridendo e da allora non ebbe più problemi di dispareunia.
    
    La Cristina, invece, me la feci pochi giorni dopo che aveva abortito. Non abitava più con Maria, ma si era trasferita dalle parti di Via Massarenti andando a convivere con un calabrese di cui si era innamorata. Il calabrese io non lo vidi mai. Infatti si fece di nebbia molto presto, fuggendo terrorizzato il giorno stesso che Cristina gli comunicò di essere rimasta incinta.
    
    La fiorentina era giù di corda parecchio, incazzata, depressa, struccata e spettinata che pareva uno straccio. Maria ed io le stavamo vicino il più possibile e quella sera le invitai tutt’e due a trovare un vecchio pittore che avevo conosciuto per caso, di mattina in Via Zamboni.
    
    Il pittore era bisex e non gli pareva vero di ritrovarsi in quel suo microscopico atelier, composto da una sola camera più servizi, con me (che a ventidue anni ero veramente bello; lo riconosco solo adesso guardando vecchie foto, ma allora non lo credevo affatto) e due deliziose ...
    ... ventenni. Si faceva in quattro offrendoci da bere, da mangiare e al contempo mostrandoci i suoi capolavori, regalandoci miniature, allora tanto di moda, con le quali si autoelogiava per gli accostamenti cromatici, ansioso di affascinarci e sedurci.
    
    Che mi sia di monito il ricordo di quest’esperienza: quanto patetico e ridicolo appare un vecchio, sia pur ricco e affermato, che si pavoneggia agli occhi di un giovane. Il giovane infatti intuisce o sa istintivamente, che non esiste ricchezza più preziosa della sua gioventù!
    
    Le due diavolette, incassati i doni e spazzate via le leccornie, si misero a lesbicare fra loro in toni soft, sedute sul divano. Io, interiormente imbarazzato da uno spettacolo per me nuovo e assolutamente non eccitante, fingevo disattenzione al loro riguardo. Seduto al tavolo al suo fianco, costringevo l’artista ad una conversazione dotta, di stile socratico, come da discepolo a maestro. Mi divertivo, senza darlo a vedere, osservando la malcelata eccitazione del vecchio, che rabbrecciava frasi in risposta alle mie domande. Roteava gli occhi, con accenni allo strabismo, nello sforzo di fingere la mia stessa indifferenza, pur senza perdersi nessun particolare dello spettacolino, per lui sconvolgente.
    
    Il vino del pittore aveva notevolmente disinibito le due cerbiatte, rendendole oltremodo birichine. Non sapevo proprio cosa volessero da me, quando si alzarono e con vezzi, risatine, battute e moine mi prelevarono dalla sedia e mi portarono in bagno. Senza ...