1. Laura, Al centro commerciale (racconto a 4 mani)


    Data: 16/10/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Cercatoredimenti, Fonte: EroticiRacconti

    ... chiappa colpita mi brucia faccio per rialzarmi ma tu mi ordini di restare in quella posizione. Capisco che la posizione in cui mi trovo è decisamente appropriata per essere punita e un noto formicolio mi prende nella pancia scendendo pian piano in mezzo alle gambe. Mentre resto lì come una ragazzina capricciosa che aspetta la punizione mi ricordo che deve venire qualcuno “per favore Enrico mi dici chi stiamo aspettando?” mentre mi dici che sarà una sorpresa sento le tue mani afferrare la gonna e iniziare ad alzarla. Sento chiaramente l’aria colpire le mie cosce. “Oddio” penso “adesso Enrico potrà vedermi il culetto nudo, forse dovrei dirgli di smettere” però la mia patatina si sta bagnando e resto lì ubbidiente. Ora il mio culetto è nudo, guardo verso la vetrata e spero che nessuno possa vedere quello che sta succedendo. Enrico prende ad accarezzarmi il culetto e io stringo le cosce perché non voglio che lui veda la mia fichetta umida dall’eccitazione. Mi parla di Oliver e penso a cosa possa pensare se mi vedesse mentre un altro uomo mi sta facendo quello che lui molte volte mi fa. Enrico mi chiama puttanella, dovrei arrabbiarmi ma questo termine mi fa sentire proprio come sono una puttanella che ama l’erotismo, le sculacciate e giocare. Mi viene in mente anche Patty e penso quante volte Enrico ha fatto queste cose con lei. I miei pensieri sono interrotti dalle sculacciate. “ecco adesso ci siamo” penso. Istintivamente cerco di rialzarmi ma Enrico mi trattiene in posizione. ...
    ... Le sculacciate sono forti e il mio culetto inizia a bruciare. Mi sculaccia anche sotto le cosce dove il dolore è più intenso. Mi viene voglia di urlare ma non posso perché ho timore che mi sentano e poi spero che le persone nel negozio non sentano il rumore delle sculacciate. La sculacciata è interminabile mi viene da piangere per il bruciore e la vergogna. Oramai non riesco più a controllare le mie gambe e mi rendo conto che non sono più strette e lui può vedere la mia fichetta che oramai è bagnata per l’eccitazione. Vorrei toccarmi ma non lo faccio per pudore, non voglio dargli la soddisfazione oppure vorrei che lui fermasse gli sculaccioni e cominciasse a toccarmi in mezzo alle gambe, sono in totale confusione… finalmente la sculacciata finisce e appena mi ordina di rialzarmi mi tocco il sedere, oddio come scotta. Inizio a massaggiarlo e mi sento una monella appena punita dal papà severo (mi viene in mente quante volte mi sono trovata in quella situazione quando ero ragazzina). Mi afferri le mani e blocchi i miei massaggi, non posso darmi sollievo perché mi fai mettere in ginocchio faccia al muro con il culetto nudo. Ed ora sono qui aspettando quello che succederà con apprensione, sento il tuo sguardo sul mio corpo e penso che sarai sicuramente eccitato.”
    
    Lui:
    
    “Sono passati venti minuti da quando ti ho ordinato di metterti in ginocchio all’angolo, nel frattempo io sono uscito e sono andato al bar a fianco il negozio a bere un caffè con il commesso, l’idea di lasciarti ...
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