1. CarSex


    Data: 30/09/2021, Categorie: Voyeur Autore: Turbidum, Fonte: EroticiRacconti

    ... incluso.
    
    "Li facciamo guardare?" la provocai.
    
    Non rispose, mi baciò, mi salì a cavalcioni, le mani nei capelli.
    
    Eccola che si impossessava della scena.
    
    Ma dico...ve la immaginate? l'avete mai guardata in viso? i capelli scuri sugli occhi, lo sguardo di malizia impastata ad un'innocenza curiosa. La vicina di casa, quella che sai che non potrai avere mai, irraggiungibile anche con un prendisole e un cerchio per i capelli.
    
    Improvvisamente si era fatta seria, i pensieri soffocati da qualcosa, da una febbre di cui sentivo solo il calore, ma di cui non vedevo l’origine.
    
    Mi fissava diritto come la lama di una spada. Io lo sapevo....non cercava qualcosa nei miei occhi, stava focalizzando l'attenzione sul calore che gli sguardi di quegli sconosciuti le procuravano sulla pelle, fino quasi ad ustionarla.
    
    Si muoveva avanti e indietro, lentamente, strusciando la figa bagnata sul mio cazzo nudo.
    
    Le tirai fuori il seno ancora racchiuso in un reggiseno di pizzo amaranto. La pelle tesa, levigata, proprio a un millimetro dal mio naso.
    
    Inarcò leggermente la schiena, volli illudermi fosse per offrirmelo, ma sapevo che serviva ad alimentare il pathos del suo pubblico, che, in quel momento, era l'unica cosa che contava davvero.
    
    Ero lo strumento, l'ornamento. Un elemento non sacrificabile della scenografia.
    
    Lo afferrai tra le mani, lo estrassi impaziente, le mani tremavano. La pelle chiara, compatta rendeva superfluo tutto quanto non fosse Lei.
    
    “È per loro ...
    ... vero?” Dissi
    
    Non rispose.
    
    "Riesci a sentirli? sono lì fuori! vuoi che ti guardino? dimmelo!"
    
    I quattro erano ormai attaccati ai finestrini! un pubblico esigente, vestito di saldi da grande magazzino, cresciuto a menu del giorno ricco di calorie a basso costo. Un pubblico spietato che non si faceva ingannare dalla lucentezza della confezione, ma esigeva la sua libra di carne.
    
    "Guardali!"
    
    "No!"
    
    Le mani dure sulla carrozzeria dell'auto. Il fiato appannava i vetri.
    
    I grandi fari gialli del parcheggio proiettavano le loro ombre agitate su di lei, che così poteva percepirne l’urgenza.
    
    Senti un fremito attraversarle il corpo.
    
    Si voltò verso il finestrino.
    
    Aprì gli occhi e me li ritrovai davanti.
    
    La generosità dei cristalli della monovolume mi offri un’impressionante visione d’insieme della loro eccitazione.
    
    Erano lì in fila, tutti e quattro, coprivano la visuale, portando a zero le già scarse probabilità di essere alla portata di sguardi indiscreti, immersa in una tonalità di buio sufficiente a rendermi quasi invisibile. Un cellulare avrebbe colto solo un ombra dai contorni confusi.
    
    Mi sentivo libera ed eccitata.
    
    Mauro mi sollevò la gonna lasciandomi scoperto il culo e la figa che strusciava sul suo cazzo.
    
    Era la prima volta che mi mostravo in questo modo.
    
    Erano lì che mi fissavano il culo. Mi chiedevo quanto tempo ci avrebbero messo a tirarlo fuori.
    
    Dario, il ragazzo, si fece coraggio, si avvicinò e facendo le mani a cucchiaio sul vetro ...
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