1. CarSex


    Data: 30/09/2021, Categorie: Voyeur Autore: Turbidum, Fonte: EroticiRacconti

    Le auto sfrecciavano in autostrada proiettando sul parabrezza frammenti di luce artificiale destinati a svanire e a riapparire con una cadenza che faceva sospettare qualcosa di preordinato e non il susseguirsi casuale e caotico del traffico del sabato sera .
    
    Aveva insistito lei per quel parcheggio. Ogni resistenza era stata inutile, come avrebbe detto qualcuno, e io, sapendolo, mi ero adeguato.
    
    Al noleggio le auto disponibili erano poche, la scelta obbligata. Guidare una Voyager, una specie di sarcofago dei primi anni 2000, era stato come radersi indossando i guantoni da neve. In compenso l'ampiezza del vano posteriore aveva acceso la mia fantasia. Immaginarla nuda sulla tappezzeria punteggiata da decennali bruciature di sigarette, mi aveva fatto venire il cazzo duro e per i successivi 200 km avevo trascorso più tempo a spostarmi il cazzo da destra a sinistra e da sinistra a destra che a fare i cambi di marcia.
    
    L'appuntamento era nelle vicinanze di un bar alla periferia della città. Ero in orario. Erano le 21punto.zerozero. Neanche questa volta la stronza mi aveva voluto dare il numero di cellulare e per vederci eravamo stati costretti a “sincronizzare gli orologi” come due rapinatori di banca.
    
    La vidi uscire dalla porta principale. Si strinse nella cappotto di lana scuro, il cappuccio largo, pesante. Con un gesto distratto si passò le mani tra i capelli, si portò il cappuccio sulla testa come per ripararsi dal freddo. Incontrai i suoi occhi per un istante. ...
    ... Ebbi un sussulto. Mi succedeva tutte le volte.
    
    Accostai l'auto al marciapiede, quindi svoltati e prosegui per alcuni metri lungo una strada priva di illuminazione.
    
    Sentì il suo passo accelerare sul marciapiede, aprì la portiera, si sedette, sorrise e mi diede un bacio a stampo. Provai a dire qualcosa, ad abbozzare dei convenevoli, ma non erano una priorità ..l
    
    "OK Dai! Sbrigati Mauro!”
    
    E sbrighiamoci....
    
    Non aveva detto altro, si era limitata ad indicarmi la strada sovrapponendosi alla voce del navigatore.
    
    Imboccammo l'autostrada. La osservavo con la coda dell’occhio, improvvisamente silenziosa, mentre il nastro d’asfalto si srotolava sotto di noi. Dolce, caparbia, stronza, figa, rompiballe elevato alla n. Quante cose sei?
    
    Venti minuti dopo si mise ad agitare la mano a indicarmi l'accesso ad una grande stazione di servizio, l'imboccai e lentamente mi diressi verso il parcheggio dei camion.
    
    Ancora oggi i parcheggi gli autogrill mi fanno venire in mente le gite di scuola media quando gli autisti parcheggiavano le corriere nell'area Tir, in attesa che un branco di ragazzini allentassero la pressione della vescica.
    
    Superammo le prime due file di camion e in fine accostammo in una zona la cui vista era riparata da due grossi Tir. Spensi il motore e scrutai per qualche secondo nella cabina del conducente che torreggiava subito sopra di noi e che, decisi, doveva essere vuota.
    
    Di fronte a noi, un po' più lontani, gli altri camion sembravano più vivi, ...
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