1. CarSex


    Data: 30/09/2021, Categorie: Voyeur Autore: Turbidum, Fonte: EroticiRacconti

    ... della macchina cominciò a guardare dentro.
    
    Il suo respiro lo appannava ritmicamente il cristallo, sempre più in fretta.
    
    “Che dici facciamo vedere al ragazzino come è fatta una donna?”
    
    Un ragazzino! Divaricai lentamente le gambe. Sentì la fica bagnata aprirsi davanti a lui. Mi colse uno strano senso di colpa misto ad eccitazione. Lui mi sorrise incredulo.
    
    Lo Slavo. I suoi occhi su di me.
    
    Il suo cazzo bianco, grande, inclinato leggermente di lato.
    
    Si masturbava lentamente, Impassibile
    
    Tirai fuori la lingua e la passai sulle labbra di Mauro senza smettere di fissarlo. Le arterie pulsavano, i timpani risuonava di un sibilo assordante..
    
    Distolsi lo sguardo, feci scivolare una mano tra le cosce. Allargai le gambe. Le dita scorrevano senza ritegno tra le grandi labbra, gonfie per l'eccitazione.
    
    Pensieri sconnessi.... "Guardami...."
    
    Mi sfiorai un seno con una mano, mentre muovevo il culo sul cazzo di Mauro e inarcavo la schiena come una gatta in calore.
    
    L'aria gelida nell'abitacolo era diventata torrida, i capelli impregnati di sudore.
    
    Pape emerse dall'ombra. Il membro già pronto, perfettamente nero, nodoso. Si fece avanti, poggiò il glande enorme contro il vetro. Senza smettere di masturbarsi lo fece scivolare lentamente, lasciando sul vetro una striscia biancastra, spessa e viscida. Si fermò a pochi centimetri dal mio viso, schiacciando contro il vetro l’erezione in tutta la sua lunghezza. I pochi millimetri che ci separavano non ...
    ... riuscivano a dissipare il calore del suo cazzo. Poggiai entrambe le mani sul finestrino, socchiuse le labbra, tirai fuori un cenno di lingua e cominciai a leccarlo lentamente, con la testa inclinata di lato. La superficie del vetro era tiepida, mi sembrava di percepirne l’odore acre. Non avevo mai preso in bocca il cazzo di un nero. Tecnicamente non lo stavo facendo neanche orra. Lo fissai negli occhi scuri per qualche istante, poi distolsi lo sguardo e incrociai quello dello Slavo.
    
    Lo fissai beffarda. Mi sorrise. Un bel sorriso. Ne restituì uno malizioso e, senza staccargli gli occhi di dosso, passai lentamente die dita sul vetro lungo la scia di liquido prespermatico di Pape e me le portai alle labbra per leccarle.
    
    Non c’è che dire, accesi l’entusiasmo del pubblico, perché da lì a poco mi ritrovai di fronte ad un plotone di quattro erezioni e perfino il grassone non mancò di sorprendermi.
    
    La serata aveva preso una piega decisamente surreale. Ero venuto per una limonata a lunga scadenza e mi ritrovai a NON scopare la donna più eccitante della mia vita, che, accanto a me, era intenta a leccare un vetro e a sbattermi in faccia il suo magnifico culo .... sì... perché si dà il caso che per leccare quei quattro cazzi, si era dovuta mettere a pecorina ..... e da questa posizione privilegiata potevo osservarle la figa e il buco del culo che si contraevano al ritmo della sua lingua.
    
    Non avendo avuto licenza di scoparla, non mi era restato che soddisfare tatto, gusto e ...