1. La Marchesa di Genzano


    Data: 23/09/2021, Categorie: Erotici Racconti Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Lesbo Racconti sull'Autoerotismo, Autore: LovelySara, Fonte: RaccontiMilu

    ... appena le furono strappate di dosso le mutande.
    
    «Ma che bella fighetta depilata…» sussurrò la donna, riprendendo la stessa penetrazione di prima con il medio e l’anulare. Era un movimento sapiente, che andava a toccarle punti sensibili che neppure Giulia stessa conosceva. «E vedo che mi rubi anche i gioielli» disse fissando la collana che la ragazza, presa dall’euforia, non si era più tolta.
    
    Di nuovo Giulia provò a giustificarsi, ma ancora una volta si ritrovò con la mano della Marchesa a chiuderle la bocca. «Shhh… Questa stavolta te la perdono, ti sta molto bene».
    
    Col dito andò ad accarezzare la collana, scendendo verso il pendente. Ma il movimento non si fermò lì: scorrendo più giù, l’indice si infilò nella scollatura, andando sotto anche al gancetto del reggiseno. E complice il fatto che la ragazza avesse abbassato prima le spalline per far risaltare il gioiello, bastò uno strattone deciso per scoprirle del tutto il seno.
    
    Il viso di Giulia era rosso, un po’ per l’eccitazione e un po’ per l’imbarazzo della situazione. Le sue tette erano nude di fronte alla Marchesa.
    
    Poi vide la donna piegarsi in avanti, lentamente. Quando il viso fu proprio sopra al seno, sorrise e tirò fuori la lingua. Ma non leccò. Rimase a un paio di centimetri di distanza, guardando negli occhi Giulia con espressione divertita. Poi si fece ancora più avanti, portando il viso vicinissimo a quello della ragazza. E quando lei provò istintivamente a tirare fuori la propria lingua per ...
    ... cercare un contatto, la Marchesa si ritrasse. A quel punto le si avvicinò all’orecchio, rimanendo ferma per diversi secondi. Entrambe sentivano il respiro affannoso dell’altra, l’alito caldo sul proprio collo.
    
    «Forza, godi come la vacca da monta che sei» le sussurrò all’orecchio, intensificando ancora di più la penetrazione delle dita.
    
    Giulia non riuscì più a trattenere gli spasmi del bacino, e afferrando con violenza la pelle dei cuscini liberò il proprio urlo di piacere, esplodendo in un clamoroso orgasmo.
    
    Quando riaprì gli occhi, qualche secondo dopo, si ritrovò quasi in faccia la mano della Marchesa. Le stava muovendo le dita davanti agli occhi, erano visibilmente umide e fra medio e anulare, sospesa a mezz’aria, c’era una bava di liquido trasparente. Prima che potesse dire qualcosa, la donna ritrasse la mano e con un semplice gesto si pulì sul grembiule di Giulia, proprio sopra al suo stomaco.
    
    «Pulisci il macello che hai fatto» le disse gelida sistemandosi la giacca e la gonna del tailleur, che in realtà parevano appena indossati e senza una piega. Poi, appena prima di uscire dalla stanza, aggiunse: «Domani verrai mezz’ora prima per recuperare il tempo che hai perso oggi».
    
    Quando fu a casa, prima di infilarsi nella doccia Giulia decise di richiamare i suoi genitori, che l’avevano cercata nel pomeriggio. In quei giorni si era un po’ negata, non poteva più esimersi. Si mise sul letto coinvolgendo anche suo fratello, avviò la videochiamata di Whatsapp e dopo una ...
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